Napoli. La morte di Giulia, il neopatentato: «Un assurdo gioco col freno a mano»

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Marano. Non è in stato di fermo F.M., il 19 enne che ha investito il gruppo di ragazzini che era seduto ai tavoli del venditore di panini e kebab di piazzale Yasser Arafat, a due passi dal liceo scientifico Emilio Segrè. Il giovane, che aveva preso la patente soltanto qualche settimana fa, è stato ascoltato dai carabinieri della tenenza di Marano, i primi ad accorrere l'altra sera sul luogo teatro del tragico incidente, e successivamente dai militari dell'Arma di Giugliano.



Nei suoi confronti si profila ora l'ipotesi di un'accusa per omicidio colposo. Il ragazzo ha descritto agli inquirenti la dinamica dell'incidente, che è costato la vita alla sua amica e che ha provocato il ferimento della fidanzata. Ha raccontato di aver perso improvvisamente il controllo dell'autovettura, che è poi finita sul tavolo accanto al quale erano seduti i suoi amici: Giulia, Ivana, Ernesto e Salvatore. Per la 15 enne, schiacciata dal tavolino in una zona compresa tra il torace e l'addome, non c'è stato nulla da fare, nonostante l'immediato trasporto presso l'ospedale San Giuliano di Giugliano. Altri due ragazzi hanno invece riportato ferite alla tibia, al femore e al braccio.



Il più grave dei due è il nipote di un ex assessore comunale ed è tuttora ricoverato nel nosocomio giuglianese. Ne avrà per qualche settimana. Se l'è cavata invece per il rotto della cuffia il quarto ragazzo, anch'egli imparentato con l'ex esponente della giunta Cavallo, essendosi allontanato dal tavolo proprio qualche secondo prima dell'impatto. Anche loro hanno dovuto fornire ai militari dell'Arma i dettagli di quanto accaduto.



La dinamica non lascerebbe spazio a molti dubbi: F.M., ha perso il controllo della Renault Clio, di proprietà della madre, a causa di una sgommata o di un'altra manovra azzardata. Una delle tante che i giovani frequentatori di piazzale Arafat inscenano quasi tutte le sere: sgommate, accelerazioni e frenate improvvise e altre simili bravate. Una situazione di pericolo e incoscienza che ha più volte sollevato polemiche.





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