POZZUOLI - Il lago d'Averno ha rotto gli argini. Sono bastati alcuni giorni di pioggia ininterrotta perché il problema si ripresentasse puntualmente. Lo specchio acqueo...
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Ancora una volta, a finire sotto accusa è il mancato e normale deflusso delle acque nel canale di collegamento con il mare: canale ancora ostruito dai rifiuti e dalla vegetazione incontrollata, nonostante una recente pulizia. I canneti e la ghiaia posta sui basoli lungo tutta la lunghezza del canale non permettono un travaso regolare tra il lago e il mare. E così il livello dell'acqua dall'imbocco dello specchio acqueo è notevolmente salito negli ultimi giorni, raggiungendo la volta del ponte che porta alla sponda orientale. L'Averno però ha rotto gli argini anche sul versante a ridosso della Domitiana. In più punti, inoltre, lungo la strada che costeggia il perimetro ci sono dei vistosi avvallamenti: la strada sta collassando. Il primo dissesto è evidente nei pressi della Grotta della Sibilla e, poi, più avanti, ce ne sono altri due; ma anche nella zona orientale c'è un buco sulla strada che è stato transennato. Un degrado progressivo che promette di essere arrestato dai lavori per i quali la Città metropolitana ha stanziato oltre 310mila euro. Il verbale per la manifestazione d'interesse e gli atti di gara sono stati approvati il 16 febbraio: saranno affidati lavori di riqualificazione dei tratti terminali delle foci sia del lago d'Averno che del lago Lucrino, e che riguarderanno anche il ripristino delle banchine demaniali e la pulizia completa dei canali. Un vero e proprio restyling che riguarderà opere fluviali, di difesa, di sistemazione idraulica e di bonifica. Ma anche e soprattutto opere marittime e di dragaggio dei canali di collegamento dei due laghi con il mare.
Poche settimane fa sono terminati anche i lavori di restauro e consolidamento della Grotta di Cocceio. La galleria, caduta nell'oblio, fu ripristinata nell'Ottocento dai sovrani borbonici; durante la Seconda guerra mondiale fu utilizzata come deposito di esplosivi e subì gravi danni quando alcuni di questi scoppiarono accidentalmente nel primo dopoguerra. Da allora è stata chiusa. A maggio dello scorso anno sono iniziati i lavori di restauro e consolidamento ma perché possa essere riaperta sarà necessario il collaudo definitivo. La Soprintendenza aveva pensato a un trenino eco-sostenibile per i visitatori. Nelle prossime settimane sarà avviata una convenzione tra il Parco Archeologico dei Campi Flegrei e l'Università Vanvitelli. L'obiettivo è realizzare una mappatura completa, attraverso un sistema molto sofisticato, che consentirà di verificare se ci sono altri cunicoli all'interno della Grotta di Cocceio per preservare in questo modo la fauna presente al suo interno.
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Il Mattino