«Basta offendere Napoli e la verità»: in 300 a piazza Dante per Ciro Esposito

«Basta offendere Napoli e la verità»: in 300 a piazza Dante per Ciro Esposito
Segui Il Mattino su Facebook, clicca qui Napoli. Al via in piazza Dante la manifestazione "Vogliamo verità e giustizia...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Segui Il Mattino su Facebook, clicca qui







Napoli. Al via in piazza Dante la manifestazione "Vogliamo verità e giustizia per Ciro Esposito". Striscioni e circa 300 persone in piazza, tra cui professionisti, tifosi, artisti e intellettuali per dare la loro testimonianza. Ci sono anche le associazioni "Insorgenza civile" e "Insurgencia"; sono arrivati anche i ragazzi del rione Traiano legati alla memoria di Davide Bifolco, con tanto di striscione, per portare il loro sostegno alla manifestazione. "Giustizia per Ciro e per Davide" per tutti i figli di Napoli. In piazza sono arrivate centinaia di persone.



«A quattro mesi dall'omicidio di Ciro Esposito, per mano di Daniele De Santis, ogni tanto, come bombe a orologeria, emergono nuove ricostruzioni dei fatti che tentano di capovolgere le realtà e, come sempre, offendono la verità, mortificano la città di Napoli, la sua tifoseria e i suoi cittadini». Inizia così l'appello letto nel corso della manifestazione.



L'appello è firmato, tra gli altri, dai familiari di Ciro Esposito, il padre, la madre, e lo zio, ma anche da comitati e personaggi in vista dello spettacolo e della politica della città che vive all'ombra del Vesuvio, come Gianni Maddaloni, padre Aniello Manganiello, Gennaro Migliore e Simone Schettino.



«Le notizie su De Santis, - è scritto ancora nell'appello - che avrebbe sparato per legittima difesa e che sarebbe stato accoltellato prima dello sparo, con referti di 5 giorni che escono a sorpresa dal bizzarro cilindro dell'ospedale Belcolle di Viterbo, dove attualmente l'ex ultras giallorosso si trova ricoverato, senza che si sappia nemmeno quali lesioni così gravi lo affliggano per non essere in galera, pubblicizzate a gran voce dai media nazionali, sono fantasiose versioni che hanno il chiaro obiettivo di trasformare il carnefice in vittima e rappresentano l'ennesimo attacco a Napoli, al popolo napoletano, a Ciro Esposito e alla sua famiglia». Nell'appello, i firmatari chiedono di sapere «chi copre Daniele De Santis? Di quale scomoda verità è depositario? Perchè l'ex ultras della Roma legato all'estrema destra è ancora in ospedale a Viterbo e non in carcere? Perchè non si conoscono i nomi dei quattro indagati che erano nel commando insieme a De Santis, notizia prima smentita e poi riconfermata dalle stesse autorità giudiziarie? Sono domande che riteniamo legittime e che pretendono risposte». «Perchè se a sparare fosse stato un napoletano, - conclude l'appello - siamo certi che si sarebbero invocate punizioni pesanti contro il Napoli, Napoli e il suo popolo. Roma non può avere immunità. Lanciamo quest'appello per dire basta: difendiamo la verità».
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino