Napoli, le Catacombe e il 50% al Vaticano: «Così stop a guide e manutenzione»

Napoli, le Catacombe e il 50% al Vaticano: «Così stop a guide e manutenzione»
Rivendica il carattere di «sperimentazione» dell'esperienza delle Catacombe di San Gennaro a Napoli e spiega, senza giri di parole, che in caso di versamento al...

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Rivendica il carattere di «sperimentazione» dell'esperienza delle Catacombe di San Gennaro a Napoli e spiega, senza giri di parole, che in caso di versamento al Vaticano del 50% degli incassi «si fermerebbero le guide e i lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione». A parlare è don Antonio Loffredo, parroco della Basilica di Santa Maria alla Sanità e direttore delle Catacombe di San Gennaro e San Gaudioso gestite dalla cooperativa La Paranza, formata da giovani del Rione Sanità. Padre Loffredo interviene sulla questione del rinnovo della convenzione con la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e sul rischio che questa preveda il versamento alla Chiesa romana del 50% degli incassi, così come previsto per le altre catacombe di proprietà del Vaticano: «Nel 2008 - ricorda - abbiamo firmato un progetto che ci autorizzava ad andare in deroga a qualunque tipo di regolamento e a sperimentare cosa la Chiesa locale può fare per un bene storico e artistico. Cosa è successo è sotto gli occhi di tutti e mi meraviglia oggi il silenzio assordante da parte della Pontificia, che conosco per aver firmato il progetto di sperimentazione in atto e per aver ricevuto da loro parole di encomio. Non capisco perché non dicano in una dichiarazione ufficiale che è il momento di fare un tavolo di concertazione che prenda in considerazione la sperimentazione, voluta da tutti, che disegni il vestito più bello da mettere addosso ai ragazzi e che riproponga questa esperienza come modello».

 


Don Antonio Loffredo ammette che «i soldi arretrati sono stati sempre chiesti dalla parte burocratica, ma - sottolinea - dalla parte dei vescovi si è sempre detto che non sono mai stati in discussione. Rivendichiamo di essere una sperimentazione, abbiamo avuto il permesso di non dare il 50% e speriamo di averlo anche per il futuro, anche perché è chiaro a tutti che se c'è da dare il 50% si fermano alcune guide, che non potrebbero essere più pagate, ma non solo: si bloccherebbero anche i lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione, affidati a 15 giovani di Officina dei Talenti onlus, ragazzi con storie particolari che hanno dato il meglio di loro stessi». Impossibile quindi, secondo il parroco del Rione Sanità, un paragone con altre catacombe: «Per loro quelle di San Callisto sono un modello, ma lì c'è un apporto enorme del volontariato e dare il 50% al Vaticano non è un problema. Noi abbiamo scelto la strada della cooperazione, dei giovani. Se si vuole sconfessare la scelta fatta da tutti nel 2008 bisogna farlo nelle sedi opportune, cambiare il protocollo e dire chiaramente che ci siamo sbagliati tutti a fare questa sperimentazione, a togliere le catacombe dal degrado nel quale versavano», conclude. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino