Pompei. Le mura delle domus della Pompei di duemila anni fungevano da «bacheca» social del 79 dopo Cristo. Una sorta di Facebook...
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La Soprintendenza, per narrare questi scorci di vita quotidiana della Pompei distrutta dal Vesuvio, ha pubblicato sul profilo Facebook istituzionale alcune delle storie che raccontano i muri della città archeologica. Come quella di Successo, Iride e Severo. Severo, mosso da gelosia e forse dopo qualche bicchiere di troppo, ha scritto sul muro di una caupona: «Il tessitore Successo ama la serva dell'osteria, di nome Iride, che non si cura per niente di lui, ma lui (continua) a corteggiarla e lei lo commisera. (Questo) scrive un rivale. Tanti saluti».
Ma Successo, offeso per l'infamia, come in un moderno sistema di messaggistica istantanea, risponde sulla stessa parete: «Invidioso, poiché io ti picchierò duramente, non stuzzicare chi è più bello di te che è uomo violento e gagliardo». Ancora, Successo replica coraggiosamente «L’ho detto. L’ho scritto. Tu ami Iride che non si cura di te. a Successo come sopra. Severo». Non sappiamo, in realtà, come si concluse la lite. Il post è diventato virale con migliaia di like e visualizzazioni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino