I napoletani non rinunciano al mare: anche le spiagge libere si attrezzano

Nelle calde giornate di fine giugno le spiagge di Napoli e dintorni si riempiono. Le scuole sono finite, e per sopportare le alte temperature ci si rinfresca al mare: ragazzi, ma...

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Nelle calde giornate di fine giugno le spiagge di Napoli e dintorni si riempiono. Le scuole sono finite, e per sopportare le alte temperature ci si rinfresca al mare: ragazzi, ma anche persone anziane, famiglie e tante casalinghe che scappano dai lavori domestici si godono un po’di relax sdraiate al sole. Non tutta la costa è balneabile, ma per molti non è assolutamente un problema: via Napoli, il litorale di Pozzuoli, dove per lunghi tratti non sarebbe possibile bagnarsi, è invece gremito di persone in acqua.

 

Anche le spiagge pubbliche ormai sono attrezzate. L’inventiva dei napoletani riesce a creare lavoro anche lì dove non c’è: a differenza dei lidi privati non si paga l’ingresso, ma ci sono baldi giovani che offrono lettino e ombrellone in prestito a prezzi esigui, e la cosa fa contenti tutti. Qualcuno si adagia abusivamente con frigo bar, e i bagnanti accaldati possono così acquistare comodamente in spiaggia il gelato. E ci sono anche specchi a disposizione dei fruitori delle spiagge pubbliche: insomma, si cerca di costruire servizi per la collettività. È l’arte dell’arrangiarsi, a Napoli ne siamo maestri.

Ma sotto l’ombrellone in quelli che possono quasi essere definiti lidi liberi attrezzati, le famiglie fanno vere e proprie tavolate: questa è una terra ricca di importanti tradizioni culinarie, e i napoletani amano il buon cibo. E perciò fra frittate di pasta, primi piatti, parmigiana di melanzane e polpette al sugo ci si perde, anche al mare. E qualcuno senza troppa attenzione alla digestione si tuffa in acqua. Quell’acqua nella quale alcuni recriminano scarichi abusivi. In realtà ci sono ancora tante aree da bonificare. Ma tanto «po’ ce pensamm». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino