E' un giovane a portare avanti la tradizione melodica partenopea. E ha incantato Napoli con carezze di nostalgica ieri al teatro Mediterrabeo della Mostra D' Oltremare. La...
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Fallito il tentativo di far rivivere un Festival della canzone napoletana almeno per ora, a causa di infiltrazioni camorristiche, Limiti ha più volte tentato di far decollare anche il genere neomelodico a livello nazionale "ma per farlo occorrerebbe eliminare marasmi generali e certi meccanismi poco chiari" dice mentre mima una pistola alle tempie. Intanto investe sui giovani per i quali predispone ogni anno borse di studio. Le grandi voci della tradizione hanno duettato ieri con il giovane cantautore Libra, Ambasciatore della Canzone Napoletana nel Mondo dal 2014, da Gloria Christian, a Fausto Cigliano e ancora Valentina Stella, Peppino Di Capri e Mirna Doris fino alla comicità di Angelo Di Gennaro. “Il nostro passato dovrà servire ai giovani per costruire il futuro”. E’ il messaggio di Luigi Libra legato al progetto Napoli e l’incanto melodico degli anni cinquanta che parte dal racconto-intervista scritto dalla giornalista Serena Albano. Libra debutta a quindici anni, conseguendo vari riconoscimenti e realizzando nel 2001 il brano Ddoje parole, che si aggiudica il Premio della Critica alla VI edizione del rinato Festival di Napoli. Segue l’album Ddoje parole tra Napoli e Marechiaro, in collaborazione con Luciano Liguori e Gianfranco Caliendo, il singolo Amare di meno, l’ep Amarsi un po’ , l’album Napoli duets, a cui nel 2012 è stato conferito il Premio Speciale “Mia Martini”. Libra ha duettato e collaborato con artisti italiani internazionali, tra i quali: Al Bano, Francesca Alotta, Tullio De Piscopo, Il Giardino dei Semplici, Peppino Di Capri, Tiziana Rivale, Manuela Villa.
A Luigi Libra è stato riconosciuto il ruolo di nuovo interprete del repertorio classico della canzone napoletana, a cui si abbina una produzione da cantautore che, anche se radicata nella tradizione, la rilegge, per riproporla alle nuove generazioni. In questo progetto editoriale Libra si ispira ad alcuni momenti salienti della sua carriera, raccontati da Paolo Limiti nella sua prefazione al testo: “Accanto a Ddoje parole c’è anche il mio nome. Quando Libra mi chiese di scrivere una canzone con lui e mi fece sentire la sua intrigante melodia, gli dissi che non sarei stato capace di farlo nella meravigliosa lingua napoletana che amo ma che non conosco così a fondo. Falla in italiano - mi disse lui - e poi ti aiuto io a girarla in napoletano. Così è andata ed è per questo motivo che la sento molto mia”.
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Il Mattino