Lite di condominio tra due famiglie: otto arresti e tre feriti nel Napoletano

Lite di condominio tra due famiglie: otto arresti e tre feriti nel Napoletano
Schiaffi e insulti, tre persone ferite, uno dei quali è il carabiniere che ha provato a dividere i litiganti. Alla fine sono stati tutti arrestati i protagonisti della...

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Schiaffi e insulti, tre persone ferite, uno dei quali è il carabiniere che ha provato a dividere i litiganti. Alla fine sono stati tutti arrestati i protagonisti della rissa che è avvenuta a Terzigno, in via Verdi, la strada che dalla cittadina vesuviana conduce fino a Poggiomarino. Si tratta di otto persone, tutte maggiorenni. Tre sono donne. Il più grande ha 60 anni, il più piccolo poco più di venti. Due famiglie, che abitano vicino e da tempo non andavano d'accordo. Questioni di vicinato, di aree contese e di pertinenze non rispettate.

 
Ieri mattina si è tenuto il rito direttissimo presso il tribunale di Nola, competente per territorio. Il giudice ha convalidato l'arresto, ma ha liberato tutti e otto gli arrestati: aspetteranno a piede libero l'iter giudiziario, che potrebbe portare ad un processo, in virtù del fatto che sono incensurati e non sono mai stati coinvolti in episodi del genere. Il fatto, però, resta. Così come le ferite al carabiniere.

Nella serata di domenica i carabinieri ricevono diverse telefonate da residenti in via Verdi. Raccontano di una rissa nei pressi di un condominio, chiedono di intervenire perché i toni sono accesi e la preoccupazione è alta. Quando i militari della caserma di Terzigno arrivano sul posto, trovano due famiglie impegnate a litigare e a darsele di santa ragione. Sembrano presi da una furia cieca: si insultano e arrivano alle mani, tanto che due di loro saranno costretti anche a farsi refertare in ospedale. Per fortuna non ci sono armi, né pistole, né coltelli. Ciò nonostante, non è stato affatto facile separare i litiganti. I carabinieri hanno provato a farlo più volte, ma ognuno di loro cercava di divincolarsi per continuare a dare battaglia. Un militare si è anche fatto male: nel tentativo di separare due che stavano malmenandosi, ha riportato delle ferite al braccio e alla schiena. Successivamente i medici dell'ospedale hanno diagnosticato delle escoriazioni che guariranno in circa dieci giorni.

Quando hanno potuto avere in mano la situazione, i carabinieri hanno deciso di prendere la decisione più drastica: portarli in caserma e far scattare una misura cautelare nei loro confronti. In pratica, arrestare tutti e otto i partecipanti alla rissa, le due intere famiglie. Ieri, in tribunale, è stato celebrato il rito per direttissima. Convalidato il fermo, tutti gli avvocati hanno chiesto maggior tempo per meglio gestire le tesi difensive.

Alla base della rissa ci sarebbero dei rapporti di cattivo vicinato. Le due famiglie, infatti, abitano nello stesso condominio. Da tempo non andavano d'accordo e già in passato si erano verificati episodi di tensione, che tuttavia mai erano sfociati in violenza. Stavolta qualche parola di troppo ha portato a pugni e schiaffi, al punto che nessuno ha più potuto controllare la situazione. Gli otto appartenenti alle due famiglie si sono resi protagonisti di una zuffa che ha avuto la sua fine soltanto grazie all'intervento delle forze dell'ordine. In particolare, le due famiglie hanno litigato per alcuni spazi in comune, sulla cui gestione da tempo si dividono: forse un particolare di poco conto che, tuttavia, associati ad altri fatti accumulatisi nel corso degli anni ha fatto degenerare tutto.


Il coinvolgimento del carabiniere, poi, ha indotto gli altri militari a portare tutti in caserma. Peraltro, anche due degli otto litiganti hanno dovuto farsi medicare: per loro un referto di cinque e dieci giorni. In caserma, comunque, tutti hanno capito di aver fatto una cosa sbagliata e di aver perso la calma in modo eccessivo: anche di questo il giudice ha tenuto conto quando ha deciso di rimandarli a casa. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino