«Buttano le siringhe a pochi passi dai luoghi frequentati dai nostri bambini».Le parole di Don Carmine Amore, parroco di frontiera della Chiesa di Santa Caterina...
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«La notte, ma anche di giorno, c’è un grande via vai di drogati- spiega il decano- nel giro di un anno il degrado è aumentato sempre di più mettendo a rischio la salute di tutti e soprattutto dei bimbi che ospitiamo nei doposcuola e nelle attività pomeridiane, eppure ci impegniamo tanto per difendere il nostro territorio e promuovere attività».
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I tossici si concentrano maggiormente nei dintorni di una delle due torri aragonesi di Porta Capuana, quella nominata “Virtù” che si trova a pochi passi dalla chiesa meta di turisti e anche importante presidio di legalità dove da anni, il parroco coinvolge la comunità con iniziative rivolte all’inclusione sociale, alla promozione di cultura e alla diffusione della legalità. «Il degrado ha due facce, quella che danneggia il turismo e il patrimonio culturale della nostra città, danneggiando una delle chiese più importanti del centro storico e quella del rischio sociale» afferma Armando Simeone, ex assessore della 4 municipalità e rappresentante del comitato “Lenzuola Bianche” che riunisce gli abitanti del quartiere.
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«Centinaia di drogati vengono a bucarsi tutti i giorni a pochi passi dalla chiesa di Santa Caterina a Formiello e lasciano le siringhe per terra- sottolinea Simeone- da tempo, registriamo un ritorno massiccio dell’uso di eroina in questa zona che testimonia come stia cambiando qualcosa nel circondario e come sia necessario un aiuto da parte delle forze dell’ordine e l’interessamento della Prefettura affinché si possa far rete e difendere la chiesa e la comunità guidata da Don Carmine che si batte quotidianamente per la legalità e la giustizia».
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Oggi una squadra dell’Asia ha risposto al grido d’allarme del parroco con un attività di bonifica e sanificazione dell’area intorno alla chiesa, rimuovendo le siringhe dal pavimento stradale e anche dalle zone dell’edicola di San Gennaro ma «tra qualche giorno, anzi tra qualche ora tutto tornerà come prima» affermano i residenti, esasperati dal via vai dei tossici.
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«Come comitato chiediamo che tutte le istituzioni facciano rete intorno a Don Carmine e la sua comunità parrocchiale- conclude Simeone- qualcosa sta cambiando nella geografia dello spaccio degli stupefacenti in quell’area, con un consumo di eroina che non si registrava da anni e va assolutamente contrastato». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino