L'omicidio di Vittorio Materazzo, l'ingegnere barbaramente ucciso a Napoli il 28 novembre 2016, «è espressione di un odio enorme ed incontenibile, maturato...
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In 64 pagine viene descritto l'accaduto nei minimi particolari e spiegati le considerazioni che stanno alla base di una condanna così dura. Per i giudici si tratta di «uno degli omicidi più efferati verificatisi a Napoli» e Luca Materazzo ha commesso l'omicidio del fratello «con particolare efferatezza e inaudita violenza», «ha colpito la sua vittima con più di 40 coltellate, - ricordano i giudici - lo ha colpito anche quando ormai era a terra e non più in grado di muoversi, lo ha colpito più volte al volto che si era così coperto di sangue tanto che coloro che sono intervenuti subito sul luogo dell'agguato hanno stentato a riconoscere Vittorio Materazzo».
I giudici hanno anche voluto sottolineare la personalità violenta di Luca Materazzo: «Nel corso dell'istruttoria - scrivono - si è dimostrato che l'imputato aveva una personalità e un' indole aggressiva e violenta, del tutto compatibile con un omicidio attuato con quelle modalità. E le motivazioni - aggiungono - sono di natura principalmente economica, per questo la giuria non ha concesso le attenuanti generiche». Si è trattato, si legge ancora nelle motivazioni, di un «omicidio programmato con lucidità, fermezza, impassibilità» e con queste stesse caratteristiche Luca Materazzo ha anche affrontato il processo.
Eloquenti le parole usate da uno degli investigatori della Questura di Napoli, intervenuto in via Maria Cristina di Savoia quella tragica sera: «In 25 anni di carriera non avevo mai visto una persona mangiare davanti a una scena così cruenta, davanti a un corpo coperto di così tanto sangue». «La sentenza ricostruisce meticolosamente la causale dell' omicidio anche riferendosi alla prospettazioni di questa parte civile». Così Errico e Arturo Frojo, legali di Elena Grande, la vedova dell'ingegnere Vittorio Materazzo, hanno commentato le motivazioni della sentenza di condanna all'ergastolo emessa nei confronti di Luca Materazzo.
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Il Mattino