Lucci al pm: «Io, vittima di un complotto nella Cisl»

Lucci al pm: «Io, vittima di un complotto nella Cisl»
Perquisizione e sequestro prima dell'interrogatorio in Procura. Colpo a sorpresa per Lina Lucci, ex segretario Cisl Campania, nel suo giorno più lungo e atteso: quello...

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Perquisizione e sequestro prima dell'interrogatorio in Procura. Colpo a sorpresa per Lina Lucci, ex segretario Cisl Campania, nel suo giorno più lungo e atteso: quello trascorso in Procura, al cospetto del pm, dove si è difesa dall'accusa di un'appropriazione indebita dei fondi a disposizione del sindacato. Assistita dagli avvocati Giro Sepe e Alfonso Maria Stile, la Lucci non ha abbassato la guardia. Anzi: si è difesa e ha rilanciato. Ha replicato alle accuse, se l'è presa con il suo principale accusatore, vale a dire con l'impiegato che ha registrato ore di conversazioni dei colloqui della Lucci ai tempi della sua gestione. Cinque ore dinanzi al pm e non è finita. C'è spazio per un secondo tempo, mentre la donna ha ribadito il concetto: «Sono stata messa in mezzo, per motivi politici, hanno tentato di incastrarmi, ma non ho commesso alcun reato».


E la casa in via Santacroce? E i soldi per la ristrutturazione? E ancora: soldi per consulenze, rimborsi, pacchi regalo? Punto per punto, la ex leader della Cisl non ha dubbi: «È prassi, è sempre stato così, avviene in tutte le sedi, non ho mai distratto un solo euro per interessi privati. L'ho fatto solo come leader della Cisl, come avevano fatto i miei predecessori e come avviene in tutti gli organismi regionali». Inchiesta coordinata dal pm Giuseppe Cimmarotta, magistrato in forza al pool coordinato dal procuratore aggiunto Luigi Frunzio, partiamo dal primo episodio, messo a segno - rigorosamente sotto traccia - appena due giorni fa: la Digos ha bussato alle porte della casa di Lucci, ha messo a segno una perquisizione portando via computer, cellulari e una serie di documenti. Dalla cassaforte di sicurezza è spuntato anche un orologio Panerai, un oggetto abbastanza prezioso che era stato indicato nella denuncia iniziale (quella a base di registrazioni clandestine) come un regalo da spedire a Roma a un soggetto politicamente influente in Cisl. E invece la Lucci ha avuto modo di spiegare in cosa consisteva quell'orologio, per altro gelosamente custodito nella cassaforte di sicurezza: «Si tratta di un regalo, un regalo che ho ricevuto e che riguarda la mia vita privata. Posso indicare comunque da chi è stato comprato e in quale negozio», ha spiegato.


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