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Se ne parla almeno da 6-7 anni della riqualificazione del lungomare liberato dalle auto: ci sono stati proposte e progetti, litigi e ammaccature tra Istituzioni, ma alla fine ormai vicina del mandato del sindaco Luigi de Magistris - scade a giugno - nulla si è mosso e nulla è cambiato e nessun cantiere è stato attivato. L'ex pm e la sua squadra hanno incassato l'intuizione politica di chiudere al traffico veicolare il pezzo di lungomare che va da Santa Lucia a piazza Vittoria, poi stop ai sogni di gloria.
Oggi - dopo la mareggiata maligna che ha deturpato uno dei luoghi più belli al mondo - l'argomento torna prepotentemente d'attualità. E quel progetto, diventato sulla carta esecutivo, dovrebbe vedere la luce «di qui a qualche giorno, quando i validatori lo libereranno per poi far partire la gara europea. Noi speriamo di aprire i cantieri prima che finisca il mandato» racconta l'assessore all'Urbanistica Carmine Piscopo. Come si spiegano i ritardi?
Perché dopo oltre 2mila giorni di chiacchiere un'opera sulla carta semplice con 13,5 milioni nel portafogli, non è stata portata a termine? Anzi non è mai iniziata? Molteplici le cause e portano quasi tutte allo scarso feeling che Palazzo San Giacomo - e il sindaco in particolare - hanno con l'interfacciarsi con gli altri enti: dal Governo alla Regione passando per le Soprintendenze.
LA STORIA
Inutile tediare chi legge con le mancate promesse e il racconto di un futuro mai sbocciato nell'ultimo lustro, basta solo ricordare che il progetto preliminare fu approvato nel 2014. Andiamo - invece - direttamente a gennaio 2019, ovvero a due anni fa, quando si sono avute le ultime notizie ufficiali sulla cantierizzazione delle opere sul lungomare il cui fine è questo: «L'intervento - si legge sul sito del Comune - ha come obiettivo il miglioramento della vivibilità e della percorribilità ciclo-pedonale del tratto di lungomare napoletano compreso tra piazza Vittoria ed i giardini di Molosiglio». In questo contesto, il progetto prevede di «valorizzare il contesto ambientale e paesaggistico nel rispetto della tutela urbanistica, ambientale e paesaggistica; ripristinare la passeggiata a mare di via Partenope; recuperare aree da destinare alla viabilità pedonale, ciclabile ed a una mobilità lenta; riqualificare gli spazi pubblici delle strade con la realizzazione di pavimentazione, impianti di illuminazione e servizi adatti al valore storico e paesaggistico del lungomare».
A gennaio del 2019 - è bene ricordarlo - in cassa il Comune ha 13,5 milioni attinti dal «Poc-Programma operativo complementare al Pon Metro Piano di Azione e Coesione, Agenzia per la Coesione Territoriale». Cosa è accaduto 24 mesi fa? Fu scelto lo studio di progettazione che si deve occupare di ridisegnare il tratto compreso tra via Partenope e via Nazario Sauro «pedonalizzato in via definitiva con la pietra lavica al posto dell'asfalto». A vincere fu l'associazione Studio Discetti-TecnoInn Spa. Due anni dopo - pur volendo buttare nel girone dei dannati i burocrati del Comune - sul lungomare liberato dalle auto non c'è un cantiere, né un raggio di luce sul futuro se non i rendering. Per la posa della prima pietra due anni fa si immaginava che giugno del 2019 potesse essere una data verosimile, 24 mesi dopo quando e se i validatori libereranno il progetto senza eccessive modifiche, ci vorranno ancora tra i 3 e i 6 mesi per espletare la gara internazionale europea e finalmente iniziare i lavori. Tempo previsto per ultimare l'opera 9 mesi. Se tutto va bene il lungomare sarà pronto il prossimo Natale, magari ci si potrà girare il cinepanettone 2021.
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