Un minuto di raccoglimento per le vittime del Coronavirus e un lungo e commovente applauso per i medici impegnati in prima linea durante l'emergenza sanitaria. Nel...
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L’aria che si respira tra i gestori dei locali in via Partenope ha un po’ il sapore del primo giorno di scuola. «Oggi è come un esame che ognuno di noi deve sostenere – racconta Patrizio Franco, titolare di Acquolina e promotore dell’iniziativa- Dobbiamo essere fiduciosi, l’invito è a tornare, abbiamo il posto più bello del mondo».
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A ora di pranzo però ancora pochi i clienti ai tavolini a godere di una pizza di fronte al mare. Tra i primi a sedere e ordinare da Antonio&Antonio è Vincenzo Botte, ingegnere e frequentatore del ristorante da circa 18 anni ogni domenica, che si è accomodato e in attesa di essere servito ha ingannato il tempo con la lettura di Stoner, romanzo di John Williams.
Agli avventori viene misurata la temperatura e per ovviare al passaggio di mani tra un menù e l’altro molti ricorrono alla tecnologia eliminando il cartaceo e proponendo la loro offerta culinaria tramite un Qrcode. In alcuni locali chi si presenta in comitiva viene separato in tavoli diversi di massimo quattro persone. Chi vuole restare accanto agli amici è chiamato, in qualche attività, a compilare un modulo in cui dichiara di sedere a una distanza inferiore di 1 metro da una persona che non è un suo congiunto. Ma sono anche famiglie e bambini a ritrovare un momento di vita quotidiana. Come quella del console francese a Napoli, Laurent Burin des Roziers, a un tavolo di Stella con figli e moglie. «Ci è mancato non poter andare a mangiare fuori durante questo periodo – dice – la situazione sanitaria è sotto controllo in Campania quindi è un bel momento da tutti i punti di vista». Per la moglie Aurora invece «la vera uscita del lockdown è oggi, prima si usciva ancora in un’atmosfera fobica mentre i ristoranti e i bar sono veramente l’avvio alla vita normale».
Niente ressa e nessuna corsa alla prenotazione dunque, ma neanche molto timore di risedersi a condividere un piatto in compagnia di parenti e amici. “«on proviamo più quella sensazione di emergenza – afferma Gabriele - nessuna paura e siamo anche pronti ad affrontare una seconda ondata di contagio».
Il Mattino