Le bandiere bianche sventolano senza tregua, tra il mare e la Villa. In questo sabato di fine aprile il Movimento di Grillo è venuto a piantarle qui, nel bel mezzo del...
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«Abbiamo fatto agorà tematiche e incontrato centinaia di cittadini: la gente ha voglia di partecipare e di credere in qualcosa di diverso dai partiti asserviti ai soliti potenti. A differenza degli altri, che dovranno rispondere a tante liste e tanti candidati, noi siamo in 36 e abbiamo una sola lista, con un programma ben preciso», sottolinea entusiasta Brambilla, mettendo a fuoco i temi centrali: «Il decoro urbano, una gestione efficace del ciclo dei rifiuti, la delocalizzazione dei serbatoi che ora sono nel Porto, una mobilità sostenibile che funzioni, la lotta agli sprechi nel Comune di Napoli e una valorizzazione del patrimonio immobiliare, che va finalmente censito e messo a reddito per recuperare risorse importanti. Tutte cose che il sindaco non ha fatto».
Più in là, una mamma insegna al suo bimbo ad andare in bicicletta, mentre sui marciapiedi gli africani espongono varia chincaglieria. «Dal centro storico agli impianti sportivi, Napoli cade a pezzi», urla Roberto Fico con la voce che gli rimane. E su Valente: «Fa un accordo con i verdiniani e qualcuno si permette ancora di dire che Matteo è di Monza. Chi ha scelto questa città ne diventa cittadino onorario», s'infervora. E conclude l'arringa con un «Forza, li stupiremo tutti!». Il capannello che lo circonda, più o meno centocinquanta persone, applaude e rumoreggia.Salpa dal lungomare, dunque, il bastimento grillino.
E a sospingerlo, con il vento che scuote il vessillo, ci sono le parole di Matteo Brambilla. Ruvide, politicamente poco corrette. Insomma, queste: «Se non tieni la città in modo decoroso, se non ne hai cura, significa che non te ne fotte niente», punta il dito contro il primo cittadino. «Lui non ama Napoli, proprio come Lettieri, un poveraccio che non sa cosa fare nella vita e per vincere stringe accordi con Salvini, uno che andrebbe cacciato a calci nel c... . Per questo mi fa schifo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino