«Ma quale dieta», Luca Il Sole di Notte canta la hit dell'estate: «Io e le mie polpette come l'inno tricolore»

«Ma quale dieta», Luca Il Sole di Notte canta la hit dell'estate: «Io e le mie polpette come l'inno tricolore»
Da Sant'Antimo in giro per l'Europa, senza nemmeno dover prendere un aereo. Il viaggio di Luca Il Sole di Notte - nome d'arte dell'artista napoletano che sta...

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Da Sant'Antimo in giro per l'Europa, senza nemmeno dover prendere un aereo. Il viaggio di Luca Il Sole di Notte - nome d'arte dell'artista napoletano che sta monopolizzando gli ascolti insieme con la nazionale di Mancini, fresca di vittoria all'Europeo - è cominciato quasi per caso un mese fa. E proprio come l'Italia, anche la hit «Ma quale dieta», in rigoroso dialetto napoletano, è riuscita a ribaltare le aspettative e a diventare un successo, quasi un inno aggiunto della squadra azzurra. 

Ma da dove nasce la sua hit?
«Da una giornata in studio insieme con il mio staff: autore e arrangiatore. Ero alle prese con un intervento di riduzione dello stomaco - ho perso 90 chili dopo un lungo percorso - e prima dell'operazione cercavo di godermi il più possibile il cibo. Dissi agli altri Ma quale dieta, ragazzi, ora mangiamo e da una mia battuta venne fuori una canzone».

Che ha fatto il giro d'Europa insieme con i campioni.
«Una sensazione inspiegabile, non saprei raccontare la faccia che ho fatto quando ho sentito l'Italia cantare la mia canzone per la prima volta».

Dove si trovava?
«Nella mia pescheria, come sempre. D'improvviso mi accorgo di decine e decine di notifiche dai social. Tutti quelli che mi seguono mi avevano taggato nelle immagini della nazionale che, all'uscita dall'albergo, intonava Ma quale dieta a tutto volume. All'inizio non ci ho creduto, sono rimasto senza parole. La prima cosa che ho fatto è stata chiamare mia madre e piangere con lei. Il pensiero è andato a mio padre che non c'è più. Mi sarebbe piaciuto poter condividere con lui il momento».

Ma lei segue il calcio da appassionato?
«Non sono un tifoso sfegatato, ma sono sempre felice se il Napoli e la Nazionale vanno bene. Ovviamente questo Europeo l'ho vissuto diversamente, come se avessi giocato anche io con loro. Mi sono sentito quasi in campo».

Dove nasce Luca il cantante?
«La passione per la musica c'è sempre stata, ma il mio lavoro è un altro. Ho una pescheria - anche abbastanza conosciuta a Sant'Antimo - ed è la mia principale passione. Mi sveglio alle 4 del mattino ogni giorno, per pubblicizzare un po' l'attività del locale ho cominciato a fare qualche canzone da caricare sui social. Amo far divertire le persone, da lì ho cominciato a esibirmi».

E poi sono arrivati Immobile e Insigne?
«Prima Ciro. Ci siamo sentiti per la prima volta nel 2018, un contatto in comune gli faceva sentire le mie canzoni. Fu molto gentile, mi fece i complimenti e mi disse che il talento napoletano va sempre supportato».

Vi siete sentiti dopo la vittoria?
«No, ora loro saranno in vacanza, io ho avuto modo di parlare solo con Marco (fratello di Lorenzo Insigne). Abbiamo scambiato qualche parola dopo la Finale».

Come ha festeggiato?
«Per la felicità ho preso il camion aziendale e sono andato a far festa in strada. Siamo arrivati fino a Frattamaggiore, sotto casa di Insigne, con Ma quale dieta ad alto volume».

Scalando anche le classifiche, si sarà un po' montato la testa?
«Mai, so bene come funzionano le cose in questo mondo. Anzi, se dovessi scegliere tra le canzoni e la pescheria sceglierei sempre la seconda. Ma la nazionale mi ha onorato cantando la mia canzone, ne sono orgoglioso e quindi vorrei onorare anche io loro».

Con una nuova hit?
«Ci sto pensando, ci stiamo pensando tutti. Vorrei fare qualcosa per ringraziarli».

Un buon modo sarebbe incontrarsi?
«Sicuramente. Spero di avere questa possibilità, sarebbe un onore per me. Li invito in pescheria, lì le porte sono aperte a tutti, mi piacerebbe poter cucinare per loro».

Da ora la purpetta a Sant'Antimo assume tutto un altro valore?


«Lo spero (ride). Mi auguro che finalmente di una polpetta che parte dalla mia città si parli soltanto bene e strappando un sorriso a qualcuno».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino