Maestra sospesa, a Napoli i colleghi sfilano con Zorro

Maestra sospesa, a Napoli i colleghi sfilano con Zorro
«Insieme a Rosa Maria è stata sospesa la democrazia» urla la piazza. Qualche striscione con gli articoli 21 e 33 della Costituzione, bandiere dei Cobas che si...

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«Insieme a Rosa Maria è stata sospesa la democrazia» urla la piazza. Qualche striscione con gli articoli 21 e 33 della Costituzione, bandiere dei Cobas che si incrociano con quelle di Potere al Popolo e la Sinistra, molti docenti, pochi studenti e una manciata di dirigenti scolastici. La manifestazione in solidarietà della professoressa sospesa a Palermo non sfonda come in tanti avrebbero voluto e racimola poco più di duecento persone. Tanti i capelli bianchi, rare le generazione dei millennials che non nascondono la delusione «di non riuscire a coinvolgere i nostri coetanei nelle manifestazioni di piazza per valori etici e politici» come confessa Gianluca del liceo «Mazzini», qui in rappresentanza anche del collettivo Studenti Autorganizzati Campani legato al centro sociale «Je so' pazzo». Non va meglio sul fronte dei dirigenti scolastici. «Saremo una decina e non nascondo l'amarezza» si lascia andare Piero De Luca che dirige l'Istituto comprensivo «Sauro Errico Pascoli», tre plessi nel cuore del Rione Berlingieri a Secondigliano. Più presenti i Cobas che, bavagli sulla bocca, hanno inscenato «una censura ideologica del tutto simile a quella vissuta da Rosa Maria Dell'Aria, la cui unica colpa è quella di aver insegnato i valori della libertà di espressione e pensiero ai suoi studenti. Chiediamo le dimissioni immediate del ministro Bussetti, inadatto e incapace nel suo ruolo» precisa Marcella Raiola.

 

Calamandrei, Mazzini, Della Porta-Porzio, Giordani-Striano, Pagano-Bernini, Sannazaro, Genovesi, Pansini, Fiorelli-De Amicis, Margherita di Savoia, Elena di Savoia, Vittorio Emanuele, poi tanti vengono dalla provincia come Fermi di Aversa, Nitti di Portici, De Liguoro di Acerra, Europa di Pomigliano, Capraro di Procida. Gran parte delle scuole che hanno anche aderito martedì al «Teacher's Pride» lanciato dai docenti del liceo Anco Marzio di Ostia e letto in classe gli articoli 21 e 33 della Costituzione. «Dovremmo essere un esempio per la comunità educante, avremmo dovuto arrivare qui a migliaia. Quello accaduto a Palermo potrebbe accadere nella mia scuola e in quella di tanti altri» precisa Tania Vele dirigente del «Pertini Don Guanella» di Scampia. «Quanto accaduto a Rosa Maria è un abuso, un provvedimento preso senza criterio che nasconde intenti intimidatori. Partecipare alla manifestazione non è nessun atto rivoluzionario ma significa ribadire la nostra libertà di pensiero e di espressione. Il provvedimento va ritirato subito» ribadisce Piero De Luca. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino