«Insieme a Rosa Maria è stata sospesa la democrazia» urla la piazza. Qualche striscione con gli articoli 21 e 33 della Costituzione, bandiere dei Cobas che si...
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Calamandrei, Mazzini, Della Porta-Porzio, Giordani-Striano, Pagano-Bernini, Sannazaro, Genovesi, Pansini, Fiorelli-De Amicis, Margherita di Savoia, Elena di Savoia, Vittorio Emanuele, poi tanti vengono dalla provincia come Fermi di Aversa, Nitti di Portici, De Liguoro di Acerra, Europa di Pomigliano, Capraro di Procida. Gran parte delle scuole che hanno anche aderito martedì al «Teacher's Pride» lanciato dai docenti del liceo Anco Marzio di Ostia e letto in classe gli articoli 21 e 33 della Costituzione. «Dovremmo essere un esempio per la comunità educante, avremmo dovuto arrivare qui a migliaia. Quello accaduto a Palermo potrebbe accadere nella mia scuola e in quella di tanti altri» precisa Tania Vele dirigente del «Pertini Don Guanella» di Scampia. «Quanto accaduto a Rosa Maria è un abuso, un provvedimento preso senza criterio che nasconde intenti intimidatori. Partecipare alla manifestazione non è nessun atto rivoluzionario ma significa ribadire la nostra libertà di pensiero e di espressione. Il provvedimento va ritirato subito» ribadisce Piero De Luca. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino