Marcia della pace a Napoli, l’ora della piazza; ecco 25mila manifestanti: «No a ogni regime»

Marcia della pace a Napoli, l’ora della piazza; ecco 25mila manifestanti: «No a ogni regime»
«Non ci disuniamo». Sembra essere diventato questo il motto della manifestazione per la pace promossa dal governatore Vincenzo De Luca, dopo il tourbillon di polemiche...

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«Non ci disuniamo». Sembra essere diventato questo il motto della manifestazione per la pace promossa dal governatore Vincenzo De Luca, dopo il tourbillon di polemiche che hanno accompagnato l’organizzazione dell’iniziativa. C’è chi si è iscritto al partito dei pro e chi a quello dei contro, ma un messaggio arrivato ieri – firmato dalla senatrice a vita Liliana Segre - mette tutti d’accordo. «Sulla questione della guerra in Ucraina sento il bisogno di essere molto chiara: c’è un aggressore e un aggredito – scrive -. Non si può non essere senza ambiguità dalla parte dell’Ucraina e delle sue istituzioni, delle donne e degli uomini, bambine e bambini, vittime di una sanguinosa aggressione». A leggerla tra le righe sembra quasi una strigliata al presidente della Regione, accusato da più parti di «ambiguità» rispetto alle ragioni del conflitto tra Russia e Ucraina.

Un «equilibrismo» che a molti è rimasto indigesto. In primis al Console generale dell’Ucraina a Napoli Maksym Kovalenko, che non sarà in piazza questa mattina. Un aspetto che poi De Luca ci ha tenuto a chiarire durante una delle ultime dirette Facebook. L’appuntamento è per questa mattina alle 11 in una piazza Plebiscito blindatissima dove sono attese 25mila persone. Nessun politico sul palco, nessuna bandiera di partito, solo quelle arcobaleno della pace. Saranno presenti, ma dietro le quinte, oltre a De Luca, 200 sindaci, tra cui quello di Napoli Gaetano Manfredi. A presentare l’evento, che si aprirà con un video contenente messaggi di pace, ci sarà Veronica Maya. Prima di far salire sul palco i gruppi di studenti, i ragazzi dell’Unicef, le profughe ucraine, i rifugiati africani e il vescovo Cei Campania Antonio Di Donna, sarà dato spazio alla lettera di Segre che sarà letta da Tosca D’Aquino. «La pace - sostiene la senatrice - va certo perseguita. Occorre fermare le morti e le distruzioni, non vogliamo più vedere città bombardate, persone che fuggono a migliaia, infrastrutture, raccolti, centrali nucleari ed elettriche distrutte o messe a serio rischio. Anche quello del ricorso ad armi nucleari tattiche da parte della Russia è un incubo che la comunità internazionale deve cercare di scongiurare in ogni modo».

«Per questo - aggiunge Segre - occorre puntare ad un cessate il fuoco e all’inizio di veri e seri colloqui di pace. Condivido la proposta, alla base della vostra iniziativa, per una conferenza di pace sotto egida Onu e che coinvolga, con l’Europa, anche gli Usa e la Cina. Deve trattarsi però di una pace giusta. Che rispetti il diritto dell’Ucraina all’integrità e alla dignità nazionale e garantisca a tutta l’Europa orientale un futuro assetto di pace e di convivenza fra diversi. Mai la guerra - prosegue - può essere “mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” come recita la nostra Costituzione. Vale anche per Russia ed Ucraina». 

La senatrice a vita, superstite dell’Olocausto e testimone attiva della Shoah italiana, tocca un tema a lei caro: «La manifestazione ha anche un altro profilo, si svolge il 28 ottobre, giorno in cui ricorre il centenario della cosiddetta marcia su Roma. Una data funesta della storia italiana, che segna l’inizio del fascismo, la più grande sciagura della storia nazionale del secolo scorso. Perché impegno per la pace, per la democrazia e contro il fascismo e il totalitarismo devono sempre andare insieme, elementi indispensabili di una piena coscienza civile».

La manifestazione di oggi ha diviso il mondo politico: ci sarà il Pd, il M5S, i dimaiani, assente il centrodestra governativo, mentre il Terzo polo andrà diviso (sì dei renziani, no dei calendiani). Lo stesso vale per i sindacati: Cgil e Uil saranno in piazza, ribadisce il suo no la Cisl. La segretaria generale campana Doriana Buonavita, ieri ha continuato a bollare l’iniziativa come «una manifestazione che sta causando più polemiche che adesioni». Al veleno l’attacco arrivato dal centrodestr, a causa dell’impegno di spesa di 300mila deliberato dalla giunta regionale. Fondi utili per consentire alle scolaresche di partecipare coprendo le spese del trasporto, oltre che all’organizzazione dell’evento. In piazza ci saranno tutte le associazioni e i movimenti che hanno deciso di aderire. Presente anche il Calcio Napoli. Verranno trasmessi alcuni videomessaggi dei campioni azzurri, al grido «No war». 

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Il Mattino