Mare ancora sporco in 22 località campane

Mare ancora sporco in 22 località campane
Riserva qualche sorpresa il rapporto europeo sui siti balneabili. La prima è decisamente positiva: l’Italia, paese con il maggior numero di località censite...

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Riserva qualche sorpresa il rapporto europeo sui siti balneabili. La prima è decisamente positiva: l’Italia, paese con il maggior numero di località censite (5518 contro, ad esempio i 3355 della Francia, i 2292 della Germania, i 2189 della Spagna e i 1542 della Grecia), è uno degli otto Paesi europei che può contare su una qualità dell’acqua eccellente in oltre il 90% dei siti di balneazione. 


La seconda è invece preoccupante: si trova in Campania il maggior numero di siti definiti dallo studio made in Bruxelles «poor». Si tratta di quelli che hanno acque inquinate. In regione ce ne sono 22 e alcuni si trovano in mete molto ambite dai turisti: Marina di Cetara, il primo tratto della marina di Vietri, il lato est di Marina Grande di Sorrento. Atrani, invece sta risalendo la corrente ed è passata dalla categoria dei poor a quella dei «changes» siti per i quali sono in atto dei cambiamenti non ancora quantificabili. Sono molti, però, i siti che dal 2013 al 2015 sono migliorati raggiungendo addirittura l’eccellenza. Agropoli, ad esempio, è passato da «sufficiente» a «eccellente» e Marina grande di Amalfi è passata addirittura da «poor» a Excellent, mentre l’area della scogliera è riuscita a incassare un «buono». 

La gran parte dei siti inquinati si trova ancora nella provincia di Napoli: da Castellammare a San Giovanni. I risultati certificati dalla Ue si riferiscono al 2015 e sono evidentemente il frutto degli interventi effettuati sui depuratori negli ultimi anni. Il settore, infatti, è stato gestito per quasi tre anni da un commissario, Nicola Dell’Acqua, che ha rimesso in moto i cosiddetti «sedimentatori» quegli impianti che permettono ai depuratori di trattare i liquami anche in presenza di piogge. Ad Acerra, invece, è stato intercettato uno scarico che finiva nei regi Lagni senza alcun trattamento. Sono stati rimessi a posto gli impianti di Acerra, Regi Lagni, Cuma, Marcianise e Napoli nord che vanno però ora rimodernizzati. L’appalto è attualmente in corso. 
Dell’Acqua, si è però dimesso nel novembre del 2015: dalla Regione non arrivavano i fondi necessari per la gestione e lo smaltimento dei fanghi. Restano al lavoro, invece, i commissari per il depuratore di Napoli est, e per quello di Ischia. 


L’Italia, che ospita un quarto dei siti europei monitorati, ha visto un aumento sia delle spiagge al top (da 4377 a 4399) sia di laghi e fiumi (da 555 a 596) e un calo di quelli insufficienti (da 107 a 95), concentrati soprattutto fra Campania (22), Abruzzo (19), Calabria (18) e Marche (13). A contare il maggior numero di siti balneabili e di eccellente qualità sono Sicilia (733), Puglia (669), Sardegna (640), Calabria (588), Lazio (378), Liguria (373), Toscana (344).
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Il Mattino