SORRENTO. Si muoveva tra i massi della scogliera di Marina Grande, quasi a voler godere del mare della Costiera in una splendida giornata di sole autunnale. Il suo corpo sinuoso e...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Inizialmente sembrava non essere disturbato dal flash - racconta Gargiulo - poi ha cominciato a muoversi e io a seguirlo. E non è stato facile farlo rientrare nel fotogramma visto che era lungo più di un metro e mezzo». A colpire l'attenzione del sub sorrentino non sono state soltanto le dimensioni dell'animale, ma anche altre caratteristiche: il colore verdastro, la mandibola allungata, il corpo depresso e a forma di tubo, il sottile filamento che sporgeva dal centro della pinna caudale.
È la prima volta che un pesce flauto viene fotografato vivo al largo delle coste della penisola sorrentina. Diffusa nella fascia tropicale dell'Oceando Indiano e del Pacifico, questa specie è penetrata attraverso il canale di Suez nel Mediterraneo dove è stata segnalata per la prima volta nel 2000, nei fondali di Israele. Da qui ha poi raggiunto la Turchia, Rodi e l'Italia meridionale, incluse le coste tirreniche.
La scoperta del pesce flauto conferma la straordinaria biodiversità dei fondali della Costiera. A settembre un team di esperti ha censito, nelle acque dell'Area marina protetta di Punta Campanella, 151 specie di animali tra le quali 57 di pesci, 30 di molluschi e 15 di poriferi: circa il 20 per cento in più rispetto al 2015. Segno dell'ottimo stato di salute del tratto di costa soggetto a tutela.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino