Aula Orientale nel nome di Mario Paciolla. La madre: «Teniamo accesi i riflettori»

Parlano i genitori del 33enne napoletano ucciso in Colombia

I genitori di Mario Paciolla
«Ci sentiamo sostenuti da molti giovani e da tante persone che stanno condividendo con noi questo percorso. Noi vogliamo che le persone capiscano chi era Mario, il...

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«Ci sentiamo sostenuti da molti giovani e da tante persone che stanno condividendo con noi questo percorso. Noi vogliamo che le persone capiscano chi era Mario, il perchè della sua vita ed anche della sua morte». Così Anna Motta, madre di Mario Paciolla, ha commentato la decisione dell'Università Orientale di intitolare l'aula studio al giovane morto in Colombia nel 2020. P

aciolla, cooperante dell'Onu deceduto nella sua casa in Colombia a 33 anni, era stato uno studente e laureato all'Orientale, ateneo che oggi ha deciso di proseguire a coltivarne il ricordo e la lotta per conoscere la verità sulla sua morte. «Per mantenere accesi i riflettori e proseguire nel percorso di richiesta di verità e giustizia», ha commentato la madre del ragazzo che era alla cerimonia oggi insieme a suo marito.

«Teniamo accesa la luce su un percorso molto tortuoso - ha spiegato - e ci sentiamo sostenuti da giovani e molte persone che condividono con noi questo percorso di verità e giustizia. Ci auguriamo che valichi i confini della Campania e arrivi anche oltre. Il nostro obiettivo è creare una memoria sociale, che la gente capisca chi era Mario e il motivo dei suoi spostamenti, il perché della sua vita e della sua morte. Dalle istituzioni locali ci sentiamo sostenuti, le istituzioni lontane...», dice con una pausa. E conclude: «Ma sappiamo che viene presa in considerazione la vicenda, una procura sta indagando, nonostante abbia chiesto una archiviazione a cui noi abbiamo presentato appello».

 

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Il Mattino