Morto Massimo Milone, volto della stampa cattolica: «È stato un maestro»

Era andato in pensione solo da qualche mese ma già al lavoro su un nuovo libro

Morto Massimo Milone, ex direttore di Rai Vaticano
Dallo scoop sul figlio che Maradona ebbe da Cristiana Sinagra, intervistata in un letto di ospedale a poche ore dal parto, al sequestro Cirillo, esponente della Dc rapito dalle...

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Dallo scoop sul figlio che Maradona ebbe da Cristiana Sinagra, intervistata in un letto di ospedale a poche ore dal parto, al sequestro Cirillo, esponente della Dc rapito dalle Brigate rosse nell'81, che il giornalista napoletano raccontò in decine di servizi seguendo con rigore la lunga vicenda umana e giudiziaria. E poi tutti i grandi avvenimenti di quegli anni - il terremoto, il bradisismo, la guerra di camorra, il terrorismo, il processo Tortora - lo videro, giovane e appassionato giornalista, lavorare in prima linea con tanti altri cronisti che ancora non riescono a crederci. Se n'è andato a 67 anni Massimo Milone, colto da un malore improvviso che non gli ha lasciato scampo. Con il direttore Francesco de Core noi colleghi l'avevamo incontrato solo una settimana fa al circolo Posillipo in occasione della presentazione di una guida del Mattino. Sorridente e gentile come sempre, in perfetta forma, sedeva tra il pubblico in attesa di prendere un caffè e scambiare quattro chiacchiere dopo l'incontro. Ieri mattina la notizia della sua scomparsa ha lasciato tutti sgomenti e sinceramente addolorati. Era andato in pensione solo da qualche mese ma di fermarsi non se ne parlava e infatti era già al lavoro su un nuovo libro che avrebbe voluto pubblicare nei prossimi mesi.

Una carriera lunga e di successo la sua. Entrò in Rai nel 1979 alla vigilia della nascita della terza rete ma la passione per il giornalismo aveva iniziato a coltivarla prima a Telenapoli, pioniera delle tv private, e poi a Nuova Stagione e ad Avvenire curando le pagine di Napoli 7, uno dei primi inserti diocesani aggiunti ogni domenica al giornale nazionale. A partire da quella esperienza il suo impegno nel mondo cattolico è cresciuto un po' alla volta portandolo ai vertici dell'Unione stampa cattolica, l'Ucsi, della quale è stato presidente dal 2002 al 2008 con lo sguardo sempre rivolto alle vicende politiche e sociali del Paese e della Santa Sede fino a dirigere - dal 2013 al 2022 - Rai Vaticano, la struttura che coordina l'informazione religiosa del servizio pubblico. A lui si deve l'ideazione del programma Viaggio nella Chiesa di Francesco, in onda su Rai1, Rai Storia e Rai Italia, insieme con l'organizzazione di Speciali e dirette tv sui grandi avvenimenti pontifici e i tour nazionali e internazionali di Papa Francesco. I suoi appunti di viaggio nel mondo vaticano sono diventati una rubrica per la rivista San Francesco e poi anche un volume Da Francesco a Francesco. Dieci anni di un Pontificato innovatore. Ma è a Napoli, nella Tgr Rai, che Milone lascia un vuoto enorme e tanti ricordi. Antonello Perillo, vicedirettore della testata, affida il suo dispiacere ai social: «Un grandissimo giornalista, - scrive - immenso uomo. Per me maestro e fratello maggiore». Di quella redazione Milone è stato responsabile per circa dieci anni prima di essere nominato, la sera delle dimissioni di Papa Ratzinger, direttore di Rai Vaticano. Ha anche scritto tanto Massimo. Tra i suoi libri - e numerosi saggi di carattere giuridico frutto della laurea in legge - c'è chi ricorda una trilogia sui grandi santi del Mezzogiorno d'Italia, Bartolo Longo, Alberigo Crescitelli e Caterina Volpicelli; Le Cupole di Napoli; Pronto? Sono Francesco e The American Pope. E ancora Lettera a Francesco e Quel giorno a Gerusalemme. 

Tra i primi a esprimere tutto il suo cordoglio - dopo il presidente Marinella Soldi e l'amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes - il sindaco Gaetano Manfredi che ricorda «uno straordinario professionista di grande sensibilità» al quale va «la gratitudine della città». Poi il governatore Vincenzo De Luca, il presidente della Camera di Commercio Ciro Fiola, gli ex sindaci Antonio Bassolino e Luigi de Magistris, i deputati Francesco Borrelli e Annarita Patriarca, l'europarlamentare Fulvio Martusciello: «È stato un riferimento per i cattolici impegnati nelle istituzioni. Oggi - scrive - siamo tutti più poveri». «Ciao Massimo, - è il saluto dell'ex presidente dell'Ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli - non dimenticheremo i tuoi insegnamenti». Partecipano al grande dolore della famiglia anche il Sugc, il Sindacato unitario dei giornalisti della Campania e il sindacato Usigrai. I funerali oggi alle 11, nella chiesa dell'Arciconfraternita dei Pellegrini. Alla moglie Barbara e ai figli Andrea e Alessandro l'abbraccio sincero del Mattino. 

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Il Mattino