Mastella presenta l'Udeur 2: «Riprendiamo storia interrotta da umiliazioni»

Mastella presenta l'Udeur 2: «Riprendiamo storia interrotta da umiliazioni»
Torna in campo l'Udeur di Clemente Mastella: il sindaco di Benevento ed ex ministro si schiera con il centrodestra e sigla un'intesa con l'Udc di Lorenzo Cesa,...

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Torna in campo l'Udeur di Clemente Mastella: il sindaco di Benevento ed ex ministro si schiera con il centrodestra e sigla un'intesa con l'Udc di Lorenzo Cesa, obiettivo «mettere insieme le isole democristiane per dare vita a un arcipelago». Un soggetto moderato, di centro che respinge al mittente la definizione «di terza, quarta o quinta gamba del centrodestra» perché è «un'area democristiana senza la quale - ha più volte sottolineato l'ex Guardasigilli - non si vince, non si arriva al 40 per cento perché al Sud non c'è la forza della Lega di Salvini, ma ci siamo noi come dimostrato dalle elezioni regionali in Sicilia.


La rinata area democristiana indica Silvio Berlusconi quale «punto di equilibrio democratico del Paese senza di cui - secondo Mastella - si scivolerebbe o nell'atteggiamento un pò arrogante di Salvini o nella visione della storia italiana che hanno i grillini». Una scelta, quella di tornare in campo a livello nazionale, che Mastella spiega con la volontà di «voler riprendere una storia interrotta con umiliazioni e cinismo» ma senza «rancore» nei confronti della magistratura pur affermando che il sistema giustizia ha bisogno di «una rivoluzione copernicana a cui politica, magistratura e avvocati devono lavorare non in contrapposizione ma insieme» con l'intento di eliminare «le lungaggini e i ritardi» che fanno della giustizia «un incubo» per milioni di famiglie italiane. Ma accanto al fronte della giustizia, altro tema su cui punta l'attenzione il nuovo soggetto politico è il Mezzogiorno «sempre più indifeso, trascurato e messo ai margini».
 
Sul fondo della sala a campeggiare c'è il logo dell'Udeur 2 al cui interno, oltre al simbolo del campanile, c'è il nome di Mastella che, tuttavia, non ha rivelato apertamente le sue intenzioni rispetto a una discesa in campo diretta alle prossime elezioni. E durante il suo intervento, cui ha assistito tra gli altri Paolo Cirino Pomicino, Mastella non risparmia critiche né al governo attaccando la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi rea di non essersi dimessa per la vicenda di Banca Etruria «perché evidentemente l'istituto delle dimissioni appartiene solo ai democristiani» né ai 5 Stelle che - secondo il sindaco di Benevento - non riescono a recuperare voti nell'estensionismo «come dimostrano i dati di Ostia».


Ed è proprio alla platea degli astenuti e a tutti coloro che sentono di avere «un'anima democristiana, mite e a cui non piace la politica urlata» che Mastella e Cesa si rivolgono. Obiettivo è «dare vita a un partito serio, di buon senso» che - come ha affermato il leader dell'Udc - pratichi la politica «del porta a porta, che sia vicino alla gente e ai territori, a difesa dei valori della famiglia tradizionale e dell'identità cristiana dell'Italia». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino