Metropolitana di Napoli, il nuovo treno è in arrivo sulla nave

Metropolitana di Napoli, il nuovo treno è in arrivo sulla nave
Arriverà a bordo di una nave il primo dei diciannove nuovi treni della metropolitana, evocato in centinaia di eventi pubblici negli ultimi anni e citato in altrettante...

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Arriverà a bordo di una nave il primo dei diciannove nuovi treni della metropolitana, evocato in centinaia di eventi pubblici negli ultimi anni e citato in altrettante interviste. Se tutto andrà come da previsioni dovrebbe sbarcare da un cargo lunedì prossimo nel porto di Napoli e qualcuno sostiene che che Palazzo San Giacomo stia preparando una cerimonia ufficiale per celebrarne l'atteso arrivo.


C'è ancora un po' di nebbia attorno all'evento perché quando si va per mare bisogna fare i conti con il meteo, sicché lo sbarco non è detto che sia puntuale; e anche intorno all'ipotesi di festeggiamento ci sono ancora tanti punti interrogativi collegati all'impatto di una cerimonia gioiosa e partecipata nei giorni in cui la grande paura impone di evitare assembramenti non necessari.

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Arriva dalla Spagna il primo treno, l'ha realizzato la Caf, si tratta di un convoglio della categoria Inneo, punta di diamante della produzione di metropolitane dell'azienda iberica che ha venduto treni simili in ogni angolo del mondo, dall'Arabia alla Turchia, dal Canada al Brasile. Viene prodotto in una cittadina nei pressi di Bilbao e, come tutti gli altri treni venduti in giro per il mondo, caricato in nave per raggiungere la sua destinazione.

Questo treno, come tutti gli altri che arriveranno a Napoli, è composto da due motrici e quattro vagoni: ogni pezzo viene posizionato su giganteschi rimorchi che vengono agganciati a camion dai potenti motori. Per trasportarli dalla fabbrica al porto sono necessarie particolari misure di sicurezza, così anche quando sbarcheranno al porto di Napoli, i pezzi della nuova metropolitana dovranno essere scortati e tutelati. Sarà necessario stabilire percorsi protetti per poter raggiungere il deposito di Piscinola dove, finalmente, i treni verranno sistemati sui binari per iniziare le prove d'esercizio.

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Prima di poter mettere i nuovi treni a disposizione dei viaggiatori sarà necessario attendere un bel po'. I test sui binari sono meticolosi e si articolano in lunghissime sessioni che possono andare dai quattro ai sei mesi. Insomma, se tutto andrà bene i permessi ufficiali per mettere in circolazione il nuovo convoglio, potrebbero arrivare nel prossimo autunno.
 
In tutto ne sono stati ordinati diciannove. Un primo accordo per dieci treni è scaturito nel 2015 con un bando che ha dato i suoi frutti nel giugno del 2016 con l'assegnazione alla spagnola Caf (Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles) per un totale da 98 milioni di euro. A ottobre 2018 è stato firmato un altro accordo da 20 milioni per altri due convogli; lo scorso agosto un ulteriore contratto da 61 milioni per altri sette treni identici ai precedenti. I mezzi sono composti da sei carrozze con motrici in testa e in coda lunghi 33 metri e capaci di trasportare 208 passeggeri a una velocità massima di 70 km orari. Si tratta di strutture dotate dei più moderni sistemi di sicurezza, con monitor a bordo, sistema integrato di videosorveglianza che copre ogni zona di ogni singolo vagone e dotati di sistema wi-fi a disposizione dei passeggeri.

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L'intero blocco dei 19 nuovi treni comprenderà 76 vagoni e 38 motrici. Quando entrerà in funzione (non prima della primavera del 2022, se tutto andrà bene), la metropolitana di dovrebbe finalmente raggiungere tempi d'attesa in linea con quelli del resto del mondo.


Attualmente l'Anm possiede 45 unità di trazione che vengono unite a coppie per formare un treno che possa muoversi in entrambe le direzioni sui binari della metro. Dei 45 mezzi posseduti, però solo 18 sono effettivamente utilizzabili, sicché il massimo dei convogli da mettere assieme per garantire il servizio si riduce a nove unità. Quando, spesso, uno dei treni disponibili si guasta, il servizio viene ulteriormente ridotto e la circolazione viene ristretta a un numero limitato di stazioni.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino