Metropolitana e bus, è allarme ressa a Napoli: botte a chi fa rispettare le regole

Metropolitana e bus, è allarme ressa a Napoli: botte a chi fa rispettare le regole
Tre aggressioni in due giorni su bus dell'Anm, due sulla linea 151 dove ieri mattina l'autista Alessandro Magli ha bloccato il mezzo perché c'erano troppi...

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Tre aggressioni in due giorni su bus dell'Anm, due sulla linea 151 dove ieri mattina l'autista Alessandro Magli ha bloccato il mezzo perché c'erano troppi passeggeri e nessuno ha accettato di scendere. L'uomo ha chiamato la polizia, nel frattempo un paio di energumeni ha tentato di tirarlo fuori della cabina di guida per dargli una lezione: «Parti subito o ti ammazzo», è una delle frasi riferite nella denuncia dall'autista che, scoraggiato, ha raccontato che nessun altro passeggero s'è mosso per aiutarlo.


Dopo che sui mezzi di trasporto pubblico della Campania era stata ripristinata la capienza totale, l'ultima ordinanza regionale l'ha nuovamente ridotta al 60% perché il pericolo del contagio sta tornando vicino e bisogna evitare assembramenti, soprattutto nei luoghi chiusi e stretti come i bus o la Metropolitana. La gente non ha ancora assimilato il ritorno alle norme stringenti e cerca di infilarsi nei bus fino a riempirli totalmente: spetterebbe all'autista o al macchinista della metro far rispettare le regole sul distanziamento e sull'obbligo di indossare la mascherina con la possibilità offerta dall'ordinanza di non far avanzare il mezzo pubblico in caso di inosservanza e di chiedere contestualmente il soccorso delle forze dell'ordine.

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«Gli autisti sono abbandonati in questa battaglia. Devono contemporaneamente badare alla strada, rispettare le fermate, guardare che ciascuno indossi la mascherina, tenere a mente il numero dei passeggeri che salgono e scendono ad ogni fermata per stabilire se il 60% della capienza è raggiunto o meno. È impossibile», Adolfo Vallini del sindacato Usb lancia un accorato appello e, stavolta, non coinvolge solo l'azienda del trasporto cittadino, l'Anm, ma tutti i livelli di amministrazione locale e anche di gestione della sicurezza pubblica: «A sostenere Anm in questa battaglia quotidiana dovrebbero arrivare il Comune e la città metropolitana, potrebbe contribuire anche la Regione. Sarebbe determinante il supporto di vigili urbani, polizia di stato, carabinieri. Invece siamo soli nei bus, alla mercé di passeggeri che possono farci quel che vogliono e gli episodi degli ultimi giorni lo dimostrano».

Da tempo il sindacato Usb chiede un intervento della Regione, in qualità di concessionario del trasporto pubblico, per creare raggruppamenti in grado di supportarsi vicendevolmente, soprattutto in tempi di crisi Covid: «Se la Regione volesse, potrebbe spostare verso Anm una parte dei lavoratori Ctp che potrebbero svolgere mansioni da autisti ma anche di verificatori, di supporto a chi sta a bordo». Insomma, un importante sostegno a un'azienda, l'Anm, che si trova in gravi difficoltà e che potrebbe essere sostenuta proprio da un trasferimento di risorse che le consentirebbe giorni meno duri.
 
Secondo gli autisti c'è una maniera per rendere meno difficoltoso e pericoloso il loro approccio a queste giornate difficili: tenere a bordo dei bus un'altra persona che può sistemarsi nell'area protetta dalla catenina di fianco all'autista e fungere da supporto nella richiesta di utilizzo delle mascherine e nell'invito a non affollare il mezzo «io non so dire chi può fornire queste figure - si infiamma Adolfo Vallini - non so se è possibile chiedere alla Prefettura il sostegno delle forze dell'ordine oppure rivolgersi a Comune e Regione ipotizzando la presenza di personale della Protezione Civile, magari quei volontari che sono, da sempre, determinanti nelle situazioni di difficoltà, però è importante progettare una soluzione, almeno per le linee più a rischio».


Attualmente i maggiori affollamenti si registrano sulle linee che portano verso Mergellina e Posillipo oltre ai consueti assembramenti, soprattutto nelle prime ore del mattino, sui bus che conducono dalle periferie verso il centro o la stazione, pieni di persone che raggiungono il luogo di lavoro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino