Da una parte criminalità e violenza, dall'altra ingegno e futuro. La contraddizione di San Giovanni a Teduccio è sintetizzata in poche centinaia di metri. Su una...
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La trasformazione digitale del Paese è il fulcro dell'intervento del ministro Bongiorno che si è detta «sorpresa e colpita di trovare qui una realtà che vorrei vedere ovunque in Italia». Ha lanciato alcune proposte importanti come «un percorso dell'Innovazione da realizzare, insieme al ministro Bussetti, per gli universitari che, appena laureati, dovranno trovare pronti i concorsi nella Pa, perché non è più concepibile aspettare 10-15 anni per un posto fisso del genere, ovvero quando quanto di innovativo imparato è mutato del tutto», e poi l'idea di creare «la figura del ministro della Digitalizzazione perché è assurdo che ogni settore tenga una banca dati scissa da quella di altri: urge un ministro che tenga tutto sotto controllo», ruolo per il quale si autocandida. De Luca si è soffermato sull'importanza di continuare a investire in questi luoghi e, dopo i 45 milioni di euro già spesi, conferma una cifra identica per «completare un grande programma di investimenti che è anche un'esperienza di rigenerazione urbana di questo territorio. Lavoriamo per affermare il volto migliore di Napoli, fatto di competenza, conoscenza, legalità e sguardo rivolto al futuro».
Mentre racconta episodi personali, Bongiorno chiede al presidente De Luca «quanto tempo occorre qui per fare una carta identità? Io ho prenotato il primo febbraio e stamattina ho preso la tessera elettronica. Tre mesi è inconcepibile se pensiamo che pochi anni fa bastavano pochi minuti per una cartacea. C'è qualcosa che non va». Il ministro sottolinea l'ossimoro burocratico ammettendo che «non basta che ci sia un prodotto digitale: ci vuole un'organizzazione alla base. Abbiamo introdotto la digitalizzazione e va peggio di prima. Questo accade perché occorreva prima lavorare sulla semplificazione». Dirigenti che lavorano con mentalità analogica si scontrano con i nativi digitali, «i primi camminano su sabbie mobili, i secondi in realtà, come questo Polo, vanno velocissimi». La soluzione sarà far accelerare anche chi ci lavora da vent'anni ma «la rivoluzione deve essere guidata dai nativi digitali che devono prendere il testimone e dare impulso». Largo ai giovani, quindi. A margine, poi, commenta la richiesta del governatore De Luca di derogare il corso-concorso per 10mila giovani per immetterli nelle pubbliche amministrazioni dei comuni: «Spero che entro l'estate possa essere il momento definitivo per lanciare il bando deroga sulla mobilità. Parlerò con De Luca, da parte nostra c'è il massimo impegno». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino