Miseno, un mecenate salva il teatro degli imperatori

Miseno, un mecenate salva il teatro degli imperatori
Miseno, frazione di Bacoli e Frattamaggiore: accomunate dalla storia prima, e dalla venerazione dei santi protettori dopo. Un legame che ha lontane radici. Un vincolo forte che il...

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Miseno, frazione di Bacoli e Frattamaggiore: accomunate dalla storia prima, e dalla venerazione dei santi protettori dopo. Un legame che ha lontane radici. Un vincolo forte che il tempo non ha affievolito. E che adesso trova conferma nella decisione di un imprenditore di restaurare a proprie spese il teatro ninfeo, la grande struttura imperiale conosciuta come la tomba di Agrippina, madre di Nerone. Il complesso, che fa parte del parco archeologico dei Campi Flegrei, venne portato al massimo splendore dall’archeologo Amedeo Maiuri negli anni ‘40. Da allora un lento ma inarrestabile declino. Ora l’intervento di riqualificazione, voluto dai vertici del MacDab Group, srl della famiglia Del Prete, molto nota nel settore delle utensileria e da alcuni anni attiva anche nel campo immobiliare. A Frattamaggiore, dopo aver rilevato e ristrutturato la grande struttura che per decenni ha ospitato lo storico canapificio della Marzotto, la società ha trasformato i capannoni in cui una volta veniva lavorata la canapa in un agglomerato di insediamenti produttivi. I fratelli Rocco, Antonio, Carmela e Benito Del Prete hanno quindi deciso di rendere ancora più forte il legame di Fratta con l’area flegrea. In particolare Antonio ne ha parlato con il sindaco di Bacoli Josi Gerardo Della Ragione e con il direttore del parco archeologico, Fabio Pagano. Dopo alcuni incontri è arrivata la fumata bianca. 

«Il progetto di riqualificazione - spiega l’imprenditore - è funzionale alla riapertura parziale per la fruizione al pubblico del complesso, composto da un teatro–ninfeo e da una parte di un’imponente villa marittima parzialmente distrutta, ed avverrà sotto la direzione operativa e scientifica del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, che ne ha curato la progettazione». Sono previsti il ripristino dell’esterno del monumento, la realizzazione dell’impianto esterno con corpi luminanti e la predisposizione del relativo impianto di videosorveglianza: questo «con mezzi e maestranze messe a disposizione dal gruppo Mecdab». Ma perché l’attenzione degli amministratori della srl si è catalizzata su Bacoli? Come sostiene l’autorevole storico Bartolomeo Capasso, una colonia di misenati, in fuga dalla costa flegrea a causa dell’invasione dei Saraceni, si rifugiò nell’area dove poi sarebbe stata edificata l’odierna Frattamaggiore: origini comuni dunque. Qui i profughi flegrei trasferirono usi, tradizioni e culto. San Sossio per esempio, patrono frattese ha una chiesa anche a Miseno (a Frattamaggiore anche i toponimi testimoniano questo legame: c’è via Miseno). Infine anche il culto di Santa Giuliana, compatrona di Frattamaggiore, arriva da Cuma. Spiega Antonio Del Prete: «Io ho fatto un percorso inverso, rispetto ai fondatori di Frattamaggiore, dove resta la mia sede di lavoro: ho trasferito la mia residenza a Bacoli. Qualche estate fa sono stato preso dalle osservazioni di alcuni turisti, che sottolineavano come un sito archeologico così bello potesse essere chiuso al pubblico. Ne ho parlato con il sindaco Della Ragione, che ringrazio e che ha fatto da intermediario con la direzione del parco archeologico, e così è nato il progetto». 

Nelle prossime settimane sarà sottoscritto l’accordo ed entro la fine di luglio i lavori dovrebbero essere ultimati. Da agosto, la tomba di Agrippina sarà così riaperta al pubblico, dopo 20 anni di chiusura. «Ringrazio Antonio Del Prete, nostro concittadino acquisito - dic e il sindaco Della Ragione - che ha già dimostrato di amare la sua nuova città contribuendo alla pulizia delle spiagge. Purtroppo il nostro è un Comune in dissesto e l’intervento della srl mi auguro possa essere d’esempio per altri mecenati. Bacoli è ricca di storia, ma i suoi sono considerati siti d’interesse minore: altrove non sarebbe così. Dopo il restyling - conclude Della Ragione - la cosiddetta tomba di Agrippina sarà inserita in un percorso archeologico che toccherà tutti i siti di interesse della nostra citta». 

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Il Mattino