Due missili residuati dell'ex Jugoslavia in uno zaino: è giallo ai bordi dell’A3

In una aiuola all’imbocco dell’autostrada la scoperta choc di due netturbini al lavoro

Due missili residuati dell'ex Jugoslavia in uno zaino: è giallo ai bordi dell’A3
Due missili da guerra piazzati ai piedi di un’aiuola, a due passi dal casello autostradale che unisce le città di Portici ed Ercolano. Una scoperta choc che alimenta...

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Due missili da guerra piazzati ai piedi di un’aiuola, a due passi dal casello autostradale che unisce le città di Portici ed Ercolano. Una scoperta choc che alimenta dubbi e misteri, un vero e proprio giallo al quale lavorano da ieri gli uomini e le donne della polizia di Stato. Diverse le ipotesi e le piste seguite, per adesso nessuna tanto solida da riuscire a sopravanzare le altre.



Sono le otto di venerdì mattina quando due netturbini della Leucopetra, la ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti a Portici, intravedono tra i cespugli un anonimo zainetto beige. Gli operatori ecologici si avvicinano e prima di aprirlo decidono di tastarlo. La consistenza del contenuto suscita dubbi, e così gli operatori ecologici allertano gli agenti della polizia municipale guidati dal colonnello Francesco Zenti. E nel giro di qualche minuto, dinanzi agli occhi sgranati di vigili e netturbini, da quello zaino spuntano fuori quelli che sembrano due missili, o comunque ordigni, color verde militare. Sul posto, poco dopo, arrivano anche gli agenti del commissariato di Polizia di Portici- Ercolano.

La zona del ritrovamento viene messa in sicurezza, il traffico viene deviato. Ai piedi del casello autostradale che conduce agli Scavi e al Vesuvio giungono infine gli artificieri e il pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. E scattano le indagini, che prendono inevitabilmente in considerazione prima di tutto la pista della criminalità organizzata. Questa fetta della provincia partenopea è da tempo assediata dalla furia della camorra. Un dato certificato dai numerosi raid intimidatori messi a segno tra Portici, Ercolano e San Giorgio a Cremano, che hanno spinto i sindaci a chiedere più controlli sul territorio. Anche per questo il ritrovamento dei due missili suscita timori.

Il ventaglio delle ipotesi investigative resta comunque aperto ad ogni possibile pista. Di certo ci sono alcuni dati. I due missili sono dei residuati bellici prodotti nell’ex Jugoslavia. Pezzi di antiquariato militare risalenti al 1987 ma comunque letali se innestati su fucili anticarro. Proiettili che possono radere al suolo un obiettivo anche distante oltre 500 metri. Viste le condizioni dello zainetto - umido ma non zuppo d’acqua - si suppone che non si trovasse lì da tempo. Nei giorni scorsi, infatti, le precipitazioni sono state molto intense in tutta la Campania e soprattutto nella zona vesuviana. Per provare a chiarire i tanti dubbi le dell’ordine hanno acquisito le immagini della videosorveglianza della zona oggetto della scoperta. Uno strumento fondamentale per riuscire a risalire all’identità dei soggetti che hanno abbandonato quello zainetto tra le erbacce e soprattutto per chiarire il movente di quel gesto.

Non si esclude che qualcuno li abbia riposti in quel luogo con l’intento di recuperarli in un secondo momento. Magari soggetti legati alla camorra, l’unica organizzazione della zona in grado di trafficare e maneggiare armi così potenti e sofisticate. O forse persone legate a cellule terroristiche, del tipo di quelle sgominate pochi giorni fa e che puntavano a compiere attentati nell’area nolana. Ma non va tralasciata, secondo gli investigatori, nemmeno l’ipotesi che i missili siano stati ritrovati da cittadini comuni, magari in giardino o tra le “balle” di stracci del mercato dell’usato di Pugliano. Persone senza macchie sul casellario giudiziario che avrebbero però deciso di liberarsi di quelle armi da guerra senza chiedere aiuto alle forze dell’ordine per evitare possibili complicazioni.

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Il Mattino