Mobilitazione per Almaviva: «Salvare i posti di lavoro»

In via Brin la tensione è palpabile, i lavoratori del call center di Almaviva non sanno cosa accadrà, quale sarà il loro futuro. Per ora è rabbia,...

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In via Brin la tensione è palpabile, i lavoratori del call center di Almaviva non sanno cosa accadrà, quale sarà il loro futuro. Per ora è rabbia, soltanto rabbia. La notizia della chiusura del sito napoletano e la conseguente messa in mobilità degli 850 dipendenti, è arrivata  come un fulmine a ciel sereno. A maggio scorso, infatti, l'azienda aveva firmato un accordo con il governo e la Regione per mantenere i livelli occupazionali favorendo anche la formazione dei dipendenti. Immediata mobilitazione e raffica di prese di posizione contro Almaviva accusata di non rispettare patti firmati solo pochi mesi fa. «È assolutamente fuori da qualsiasi disciplina di rapporto la presa di posizione di Almaviva - dice Sonia Palmeri assessore regionale con delega al Lavoro - non è possibile disattendere un accordo firmato solo pochi mesi fa. Sembrano del tutto pretestuose anche le motivazioni fornite dall'azienda : abbiamo rivolto un appello al ministero dello Sviluppo Economico affinché venga riaperto un tavolo per comprendere le reali intenzioni dell'azienda». 


In campo non solo sindacati ed istituzioni ma anche i movimenti e le associazioni tra cui le Acli. «d'intesa con la Uilcom Campania - dice il presidente delle Acli metropolitane Gianvincenzo Nicodemo - chiederemo un incontro al Cardinale Sepe. L 'arcivescovo metropolita di Napoli è una guida per tutta la città. Chiederemo il suo intervento perché ascolti il grido di dolore che viene in queste ore dal mondo del lavoro».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino