Monte di Procida, ricordo per la strage dei marittimi in Algeria di 21 anni fa

nave Lucina
MONTE DI PROCIDA. 7 luglio 1994 - 7 luglio 2015: sono trascorsi...

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MONTE DI PROCIDA. 7 luglio 1994 - 7 luglio 2015: sono trascorsi ventuno anni dal terribile massacro in cui persero la vita sette marittimi, a bordo del mercantile Lucinaancorato nel porto di Djendjen a 300 chilometri da Algeri. Tre marinai montesi, nella notte tra il 6 e il 7 luglio, furono trucidati da terroristi islamici che assaltarono la nave. Una tragedia per l’Italia e per il paese che perse tre suoi figli: il comandante Salvatore Scotto Di Perta di 34 anni, l’ufficiale Antonio Schiano di Cola di 30 anni e Gerardo Russo di 27 anni. Oggi a Monte di Procida è il giorno del ricordo, la città non ha dimenticato. «Ricorre oggi l'anniversario doloroso della strage di Algeria – dice il sindaco Giuseppe Pugliese - un evento tragico che 21 anni fa ha segnato l'intera nazione e in particolare la nostra comunità, sul quale doveroso fermarci a riflettere. I tre nostri concittadini coinvolti nell'attacco al mercantile Lucina non sono purtroppo più tra noi, ma continuano a vivere nei nostri ricordi, per il loro sacrificio estremo e per l'esempio che essi ancora rappresentano. Come comunità montese continuiamo a custodire orgogliosi la loro memoria, certi che anche le future generazioni manterranno vivo il ricordo di persone che hanno ispirato la loro vita al senso del dovere, del lavoro e della famiglia». Un pensiero anche da Rocco Assante, consigliere di F@reFuturo: «Credo sia doveroso per il paese ricordare cosa è successo nel ’94, segnando tragicamente la storia marittima di Monte di Procida - commenta - Un dramma che ancora oggi ci scuote. Rivolgiamo un pensiero alle famiglie e ai marittimi montesi e non impegnati nei mari di tutto il mondo». Un terribile destino per altri quattro componenti dell’equipaggio, di cui altri due campani - il primo ufficiale Antonio Scotto Lavina di 49 anni e Gerardo Esposito, 48 anni – e due siciliani, Domenico Schillaci 24enne e Andrea Maltese di 38 anni. Uomini che solcavano il mare per lavoro e non hanno fatto ritorno a casa. Secondo i giudici algerini fu una esecuzione dei fondamentalisti islamici, una sentenza che chiude l’iter giudiziario ma che di fatto fa discutere. E oggi alle 18,30, nella chiesa Santa Maria Assunta in Cielo, i familiari ricordano i loro cari con una Santa Messa.
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Il Mattino