Il maltempo che ha imperversato in queste ore, in particolare i Campi Flegrei, non ha risparmiato aree d’interesse archeologico. ...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nello specifico, in via Saba, nel quartiere popolare di Monterusciello, le vecchie coperture, ormai arrugginite, poste a protezione dei resti di una villa rustica d’epoca romana, sotto l’incalzare dei venti, hanno ceduto collassando sugli antichi resti.
Già nel 2014, l’archeologo Pierfrancesco Rescio, dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, aveva lanciato l’allarme, sottolineando la precarietà delle strutture di protezione: «Le coperture arrugginite sono diventate un pericolo per le stesse strutture che dovrebbero tutelare» disse Rescio, ma il suo appello è rimasto inascolato. Oggi le tettoie di protezione, sono in parte, rovinosamente crollate, su mura e mosaci.
La villa rustica romana di via Saba a Monterusciello, venne alla luce negli anni ’80 durante la realizzazione delle palazzine popolari, in piena emergenza bradisismo. Erroneamente attribuita ad Annibale (probabile, invece, la presenza di un suo accampamento nelle vicinanze, realizzato durante la battaglia di Cuma del 215 a.C.) la dimora fu costruita, tra il periodo tardo repubblicano e la prima età imperiale, ed è caratterizzata da diversi ambienti realizzati in opus reticulatum.
Di rilievo la presenza di un pavimento a mosaico, identificato con l’ambiente del dominus e una cisterna di significative dimensioni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino