Stangata del Tar su Monumentando. Stop alla pubblicità sulle Torri Aragonesi, oggetto di un restauro iniziato il 7 novembre 2016, poi sospeso a seguito di un crollo. I...
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I giudici amministrativi hanno ritenuto la determina «illegittima», in particolare per due ordini di motivi. Il primo riguarda il «compenso aggiuntivo» concesso all'affidatario. «I lavori strutturali sulle Torri saracene - scrive il Tar - infatti dovevano ritenersi già contemplati nel bando di gara originario. Lo sponsor, dovendo predisporre anche la progettazione esecutiva, doveva formulare un'offerta che tenesse conto dello stato in cui ciascuno dei monumenti dei singoli lotti versava. La scheda tecnica relativa alle Torri del Carmine rilevava che lo «Stato di conservazione» era «pessimo» e che la tipologia di intervento prevista doveva comprendere, tra l'altro, il «Consolidamento strutturale». Una tale valutazione avrebbe dovuto essere eseguita già al momento dell'elaborazione del progetto definitivo. La delibera impugnata, invece, non evidenzia le ragioni per le quali le opere di consolidamento strutturali siano state considerate escluse dall'importo originariamente quantificato, dando per scontato che esse non fossero oggetto dell'offerta iniziale, laddove avrebbero dovuto esserlo in base alla legge di gara».
Secondo motivo riguarda «il valore dell'appalto. La perizia di variante non risulta aver rispettato il limite del quinto, avendo rapportato l'importo dei maggiori costi degli interventi aggiuntivi, 715mila euro circa, al valore stimato dell'intero contratto di sponsorizzazione 3,5 milioni, anziché al valore del solo lotto IX (Torri del Castello del Carmine, 486mila euro), ed avendo computato esclusivamente detti maggiori costi, senza tener conto degli ulteriori utili conseguibili dall'impresa sponsor in ragione del prolungamento dei tempi di esposizione pubblicitaria». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino