La morte di Fortuna, la perizia sui disegni: «Si sentiva più sicura a scuola»

La morte di Fortuna, la perizia sui disegni: «Si sentiva più sicura a scuola»
Caivano. Rivelazioni choc sugli abusi subiti da Fortuna Loffredo, la bimba di sei anni violentata e scaraventata nel vuoto da un palazzo dell’isolato 3 dell’Iacp del Parco...

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Caivano. Rivelazioni choc sugli abusi subiti da Fortuna Loffredo, la bimba di sei anni violentata e scaraventata nel vuoto da un palazzo dell’isolato 3 dell’Iacp del Parco Verde il 24 giugno. Per gli esperti della difesa (una criminologa–psichiatra, una psicologa e una grafologa), che hanno analizzato decine di disegni della piccola vittima, fatti in epoche ed età diverse, Fortuna si sentiva più sicura a scuola che a casa.








«Questa conclusione apre più inquietanti scenari per le indagini – dicono gli avvocati Angelo e Sergio Pisani, a cui le tre esperte hanno consegnato le loro conclusioni, che aggiungono «la soluzione e la individuazione del responsabile, o anche più di uno, deve essere cercata in un ambito molto stretto, tra adulti presenti negli stessi luoghi e tempi della presenza di Fortuna».



L’analisi degli elaborati, ha indotto gli esperti ad affermare che «…Fortuna cancella con insistenza le figure femminili che rappresentano per lei oggetto di aggressività. Si può ipotizzare che in qualche modo sia stata ridotta al silenzio, forse sotto la forma di un ricatto, paventando il fantasma di un allontanamento dalla sua casa…». L’aspetto più scioccante che è stato colto, riguarda la marcata differenza tra gli elaborati eseguiti a scuola, e quelli a casa. Per quest’ultimi, gli esperti sono convinti che i colori troppo accesi e la forte pressione del tratto della matita e dei colori, evidenziano eccitabilità e rabbia, segni di inequivocabili di un forte stato di «indefinitezza» e rabbia, tipici nei bambini che si sentono in pericolo.



Intanto, in questa orribile tragedia, si aggiunge il dramma del papà della piccola, Pietro Loffredo, condannato a 11 anni di reclusione, per un cumulo di pene tutte riferite alla vendita di cd falsificati. Le sue condizioni sono quelle di gravissimo stress psico fisico, dettato oltre che dalla tragedia per la morte di Fortuna, anche dal timore per l’incolumità del suo primo figlio, visto che gli resta da scontare ancora poco più della pena. Per questo e temendo anche un gesto inconsulto, i suoi legali Angelo e Sergio Pisani, hanno avviato la procedura per chiedere la grazia al Presidente della Repubblica. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino