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Uomo dalle mille vocazioni e ancora di più se si parla di talenti il professor Antonio Palma è scomparso ieri all'improvviso. Docente, avvocato amministrativista di spessore, appassionato di arti, fino a ieri era Presidente dell'istituto Poligrafico e Zecca dello Stato incarico conferitogli a dicembre del 2020.
A dare la notizia della sua scomparsa è proprio l'Istituto che lo ricorda così: «Figura di alto profilo istituzionale, il Professor Palma ha rappresentato un importante punto di riferimento per il mondo forense, accademico e della giurisprudenza, contribuendo con le sue grandi doti professionali e umane alla crescita degli ambiti in cui ha sempre svolto incarichi di rilievo». Il ministro per le imprese e il made in Italy Adolfo Urso è addolorato, del resto la Zecca è custode dell'identità italiana: «Ho appreso con grande dispiacere della morte del professor Antonio Palma con cui ho collaborato in numerose recenti occasioni. Una persona di grande cultura e sensibilità umana incredibile. Mancherà all'Istituto, mancherà a tutti noi». Oggi avrebbe dovuto presentare al Mef la collezione numismatica 2023 assieme al ministro Giancarlo Giorgetti presentazione rinviata a febbraio. Insomma la dipartita di Palma è stata davvero improvvisa.
Napoletano, legato alla sua terra, i suoi innumerevoli incarichi lo hanno portato in giro per il Paese e il mondo. Tra le sue tappe da ricordare la presidenza del Conservatorio musicale di San Pietro a Majella dal 2015 al 2021. Per qualche anno si dedicò anche alla politica, vicino all'area centrista di Ciriaco De Mita.
«Come uomo, vorrei che già domani mattina si potesse coniare una moneta per celebrare la fine di tutte le guerre in atto, non solo in Ucraina. Come nonno, vorrei poter promuovere una moneta che segnali la crisi demografica auspicandone il superamento. Ed infine come orgoglioso Presidente vorrei costituire, con le risorse messa a disposizione della Zecca, una Fondazione Culturale per promuovere ed avviare la formazione di giovani di grande talento e valore. La mia vocazione umanistico giuridica mi impone il sogno di siglare un vero e proprio patto sociale fra cultura, mondo accademico ed istituzioni per realizzare nuovi modelli occupazionali».
L'istituto non conia solo monete ma emette anche le carte di identità elettroniche, in questo senso la Zecca del Paese e lui ci credeva. Perché dichiarò la guerra alla contraffazione: «Per accrescere la fede - diceva - bisogna lavorare molto con l'anticontraffazione, tenendo conto che i cittadini devono avere la garanzia che i settori pubblici siano ben funzionanti, cosa che fanno Poligrafico e Zecca». Ma la contraffazione non riguarda soltanto monete, francobolli o documenti e Palma lo sapeva bene: «Riguarda anche i bollini dei prodotti doc: questo è un settore importantissimo per difendere il know-how italiano nel settore alimentare, oggi messo in grave pericolo soprattutto da prodotti che arrivano dall'estero». Scorrendo la sua pagina Facebook si può leggere uno dei post più sentiti e riguarda la sua Napoli, in particolare Maurizio Marinella il re delle cravatte a cui il Poligrafico ha dedicato un francobollo: «Ho avuto la ventura per una curiosa combinazione di fatti ed eventi legati al nostro destino di poter celebrare uno dei grandissimi imprenditori napoletani, Marinella essendo io Presidente partenopeo dell'Istituto Poligrafico e della Zecca di Stato». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino