Movida a Napoli, i residenti dei Decumani: «Basta, fermate questa follia»

Movida a Napoli, i residenti dei Decumani: «Basta, fermate questa follia»
Lo sgomento per l'insensatezza dell'arrampicata finita con un volo nel vuoto. La rabbia per l'invivibilità in cui sta soffocando la porzione di centro storico...

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Lo sgomento per l'insensatezza dell'arrampicata finita con un volo nel vuoto. La rabbia per l'invivibilità in cui sta soffocando la porzione di centro storico compresa tra Mezzocannone e i Banchi Nuovi. Ha fatto rumore l'incidente di sabato sera a San Giovanni Maggiore Pignatelli, ma è stato tutt'altro che un fulmine a ciel sereno. L'episodio del ragazzo scivolato da circa 5 metri mentre provava a raggiungere il balcone di Palazzo Giusso (sede dell'Università Orientale), il cui video ha fatto ieri il giro dei social cittadini (centinaia di commenti e condivisioni), era stato purtroppo ampiamente anticipato da denunce e proteste di comitati, della parrocchia e di alcuni fra i gestori dei locali di zona. La moda delle arrampicate illogiche va avanti «da inizio estate», spiegano gli abitanti di zona. Come vanno avanti «lo spaccio, le orinate negli androni e la vendita di alcol» a prezzi stracciati per giovanissimi e under 18. Mezzo euro per il cicchetto, uno per lo spritz e tre per una bottiglia di vino.

La chiusura delle discoteche e le restrizioni pandemiche hanno agevolato la nascita della follia in una piazza chiusa come San Giovanni Maggiore Pignatelli. Lo sballo sregolato si è preso con la forza lo spazio urbano: «Non è la prima volta che ci si arrampica ultimamente - sospira Nunzia Castello, residente - Abito ai Banchi Nuovi, nel cuore del degrado sociale, in un palazzo storico. Mio marito e io abbiamo dovuto comprare le cuffie per sentire la tv. Viviamo barricati in casa. Non possiamo uscire mai, di sera, dal giovedì in poi, perché poi non possiamo rientrare. L'ambulanza arrivata dopo l'arrampicata, infatti, non è riuscita a raggiungere il ferito, a causa dei giovani ammassati e dei veicoli in sosta selvaggia. L'operatore sanitario è sceso a piedi. Noi ci sentiamo sconfitti: questo è diventato un luogo di perdizione. Chiamo le ambulanze ogni weekend, perché c'è gente stesa a terra in continuazione: si beve, si sniffa, si litiga a bottigliate. Dal Covid in poi la situazione in questa zona è peggiorata tantissimo: di mattina troviamo urina e tappeti di cocci negli androni dei palazzi. Fanno fatica a passare anche i camion di Asìa». «Non si dorme - racconta Elisa Maddaluno - Vivo in vicoletto santi Cosma e Damiano. Da noi non arrivano gli spazzini, puliamo noi stessi bottigliette di crac ed escrementi quasi ogni mattina. Proprio l'altra notte ho urlato perché alcuni ragazzi stavano orinando contro la mia porta di casa. Sono un'artista di strada, una che ama la vita nelle piazze, ma questa non è più civiltà. Sto pensando di vendere casa: prima della pandemia i disagi c'erano, ma non a questo livello. La chiusura delle discoteche ha portato un peggioramento dei deliri notturni in centro: i giovani non sanno dove sfogarsi, vengono qui, si drogano e fanno il comodo loro. Le forze dell'ordine, ormai, non rispondono più alle mie chiamate».

Due weekend fa, Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza presidiarono in massa la piazza, liberandola, di fatto, per una sera. Senza un presidio fisso, però, la situazione è presto tornata com'era. «Il filmato pubblicato sulla nostra pagina Facebook - scrive il Comitato Vivibilità Cittadina, presieduto da Gennaro Esposito - del ragazzo che è caduto al suolo mentre si arrampicava sul portone di un palazzo storico della piazza dell'Orientale, mostra un episodio che non è isolato. Nella medesima piazza, infatti, nei giorni scorsi si sono visti ragazzi che per divertirsi, in piena notte, si arrampicavano sui lampioni della luce. Abbiamo la urgente necessità che questi episodi non accadano mai più, poiché potremmo assistere di nuovo al ripetersi di morti assurde, come quella del giovane Emanuele che qualche anno fa cadde dall'obelisco di piazza San Domenico Maggiore. Tanta la cocaina e l'erba che si spacciano e si consumano, accompagnate da quantità impressionanti di alcol». «Il video virale del giovane che si arrampica sulla facciata dell'Orientale - commenta il consigliere regionale Francesco Borrelli - è l'ennesima testimonianza del delirio di anarchia e irresponsabilità che caratterizza le notti dei giovani partenopei. Ma non chiamiamola movida. Divertirsi non significa mettere a repentaglio la propria vita e quella degli altri, sballarsi senza ritegno o innescare risse». 

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Il Mattino