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Sono 238 - il doppio di quelle contenute nell’ordinanza antimovida che scade oggi - le strade, piazze, vicoli dove il “Regolamento di sicurezza urbana” vigerà, siti distribuiti su tutto il territorio cittadino dove la stretta su movida - con particolare riguardo alla vendita di alcol non solo ai minori - tutela dei monumenti, parcheggiatori abusivi e prostituzione sarà serrata a suon di multe. E laddove ricorrono gli estremi - e ce ne sono tanti - anche la denuncia penale sia per i clienti che per chi sfrutta il mercato del sesso. A Palazzo San Giacomo sono ore frenetiche, la scadenza dell’ordinanza preoccupa, il rischio del “liberi tutti” è molto alto. Una corsa contro il tempo: la scommessa è approvare oggi il Regolamento di sicurezza e anche quello sulla “convivenza civile” nelle commissioni consiliari e nella stessa giornata in giunta. Ma la parola finale toccherà al Consiglio comunale non prima della metà del mese prossimo.
Cosa accadrà in questo mese di vacatio a iniziare dal weekend? Manfredi punta sul codice di autodisciplina contenuto nei documenti - c’è stato un grosso lavorio di sensibilizzazione degli assessori Teresa Armato e Antonio De Iesu con gli operatori del settore del popolo della notte e i comitati cittadini - e sull’appoggio della Prefettura, che garantirà gli stessi presidi di sicurezza nelle zone più sensibili della movida. Da oggi la palla è nel campo del Consiglio comunale, toccherà all’Assemblea cittadina portare correttivi e soprattutto approvare in fretta i regolamenti. L’aria che tira non è malvagia, tuttavia il capitolo sul decoro urbano sarà oggetto di discussioni serrate perché passi indietro sul fronte della convivenza in pochi sono disposti a farne malgrado qualche dubbio del sindaco.
La tutela «della dignità delle persone» è ai primi posti del “Regolamento di sicurezza urbana”, la piaga della prostituzione e dello sfruttamento della stessa è grande. Ora ci sono divieti formali e codificati e la conseguenza sono le sanzioni. «Al fine di scoraggiare il fenomeno criminale dello sfruttamento della persona, di ridurre il senso di insicurezza e allarme sociale generato dal fenomeno della prostituzione in luoghi pubblici, nonché garantire nel contempo la sicurezza della circolazione stradale è vietato fermarsi su strade, parcheggi o aree aperte all’uso pubblico per concordare prestazioni sessuali a pagamento con soggetti inequivocabilmente dediti all’attività di prostituzione ed appartarsi con essi in luogo pubblico». Chi sgarra sarà colpito da super multe.
Dalla multa alla denuncia penale per chi imbratta i monumenti e in generale gli edifici pubblici. Stessa sorte per chi si tuffa nelle fontane. Per Manfredi difendere i monumenti dai vandali è una priorità altissima. Puntuale e importante in chiave movida uno degli ultimi articoli: «È vietato stazionare in luogo pubblico, nonché sedersi, consumando cibi e o bevande, sui beni del patrimonio storico, artistico, archeologico e monumentale quali fontane e scalinate di pertinenza, reperti archeologici e sul suolo pubblico ovvero vie, vicoli, piazze o privato come le soglie di entrata di civili abitazioni e di esercizi commerciali». Le regole ora ci sono - il ragionamento che fanno in Comune - ma perché funzionino serve chi le faccia rispettare.
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