Movida a Napoli, arriva la stretta: le sanzioni del Comune sul doppio delle strade

Movida a Napoli, arriva la stretta: le sanzioni del Comune sul doppio delle strade
di Luigi Roano
Giovedì 16 Giugno 2022, 23:59 - Ultimo agg. 18 Giugno, 08:56
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Sono 238 - il doppio di quelle contenute nell’ordinanza antimovida che scade oggi - le strade, piazze, vicoli dove il “Regolamento di sicurezza urbana” vigerà, siti distribuiti su tutto il territorio cittadino dove la stretta su movida - con particolare riguardo alla vendita di alcol non solo ai minori - tutela dei monumenti, parcheggiatori abusivi e prostituzione sarà serrata a suon di multe. E laddove ricorrono gli estremi - e ce ne sono tanti - anche la denuncia penale sia per i clienti che per chi sfrutta il mercato del sesso. A Palazzo San Giacomo sono ore frenetiche, la scadenza dell’ordinanza preoccupa, il rischio del “liberi tutti” è molto alto. Una corsa contro il tempo: la scommessa è approvare oggi il Regolamento di sicurezza e anche quello sulla “convivenza civile” nelle commissioni consiliari e nella stessa giornata in giunta. Ma la parola finale toccherà al Consiglio comunale non prima della metà del mese prossimo. 

Cosa accadrà in questo mese di vacatio a iniziare dal weekend? Manfredi punta sul codice di autodisciplina contenuto nei documenti - c’è stato un grosso lavorio di sensibilizzazione degli assessori Teresa Armato e Antonio De Iesu con gli operatori del settore del popolo della notte e i comitati cittadini - e sull’appoggio della Prefettura, che garantirà gli stessi presidi di sicurezza nelle zone più sensibili della movida.

Da oggi la palla è nel campo del Consiglio comunale, toccherà all’Assemblea cittadina portare correttivi e soprattutto approvare in fretta i regolamenti. L’aria che tira non è malvagia, tuttavia il capitolo sul decoro urbano sarà oggetto di discussioni serrate perché passi indietro sul fronte della convivenza in pochi sono disposti a farne malgrado qualche dubbio del sindaco. Sono numerose le prescrizioni e i divieti nel regolamento che «mira - si legge - a garantire la sicurezza urbana, la vivibilità e il decoro della città» oltre che a «contrastare le forme diffuse di degrado sociale, al fine di promuovere un’ordinata e civile convivenza, e migliorare il livello della qualità della vita». Così tra i comportamenti vietati c’è quello di innaffiare i fiori sul balcone «procurando stillicidio sulla strada»; sbattere dalla finestra o dal terrazzo tappeti, tovaglie, indumenti, materassi e simili quando ciò determini «disturbo, incomodo o insudiciamento»; scaricare sulla strada «acque e liquidi derivanti da pulizie e lavaggi»; far gocciolare «sulla pubblica via» l’acqua dei condizionatori oppure «lanciare palloncini gonfiati ad elio durante feste o cerimonie». 

La tutela «della dignità delle persone» è ai primi posti del “Regolamento di sicurezza urbana”, la piaga della prostituzione e dello sfruttamento della stessa è grande. Ora ci sono divieti formali e codificati e la conseguenza sono le sanzioni. «Al fine di scoraggiare il fenomeno criminale dello sfruttamento della persona, di ridurre il senso di insicurezza e allarme sociale generato dal fenomeno della prostituzione in luoghi pubblici, nonché garantire nel contempo la sicurezza della circolazione stradale è vietato fermarsi su strade, parcheggi o aree aperte all’uso pubblico per concordare prestazioni sessuali a pagamento con soggetti inequivocabilmente dediti all’attività di prostituzione ed appartarsi con essi in luogo pubblico». Chi sgarra sarà colpito da super multe

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Dalla multa alla denuncia penale per chi imbratta i monumenti e in generale gli edifici pubblici. Stessa sorte per chi si tuffa nelle fontane. Per Manfredi difendere i monumenti dai vandali è una priorità altissima. Puntuale e importante in chiave movida uno degli ultimi articoli: «È vietato stazionare in luogo pubblico, nonché sedersi, consumando cibi e o bevande, sui beni del patrimonio storico, artistico, archeologico e monumentale quali fontane e scalinate di pertinenza, reperti archeologici e sul suolo pubblico ovvero vie, vicoli, piazze o privato come le soglie di entrata di civili abitazioni e di esercizi commerciali». Le regole ora ci sono - il ragionamento che fanno in Comune - ma perché funzionino serve chi le faccia rispettare. 

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