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Un territorio abbandonato al suo destino. Rifiuti non raccolti, alberi non potati, erbacce che raggiungono un metro di altezza, una sede municipale parzialmente inagibile, azione amministrativa paralizzata da questioni legate a riposizionamenti politici e continuo taglio di mezzi pubblici. Questa è la fotografia dello stato attuale dell'ottava Municipalità, una delle più vaste e densamente popolate della città. In verità lo stato del territorio di Scampia, Chiaiano, Piscinola e Marianella è simile a quasi tutti i territori di periferia. Un abbandono, quello delle aree periferiche della città, che è quasi il "marchio di fabbrica" dell'amministrazione arancione del sindaco de Magistris.
Tante le lamentele dei cittadini che, specie sui social network, sfogano la loro ira per i continui disagi a cui sono sottoposti. A destare le maggiori preoccupazioni, specie nell'ultimo periodo, lo stato della viabilità. Il territorio è pericoloso a causa di auto e moto che sfrecciano a tutta velocità, le erbacce hanno quasi del tutto coperto gli sparti-traffico e lo stato di abbandono delle strade è stato causa di incidenti anche mortali, specie sul territorio di Scampia.
Capitolo a parte per le condizioni della sede della Municipalità a viale della Resistenza.
Un degrado sociale e ambientale che va avanti giorno dopo giorno nel silenzio totale del consiglio di Municipalità. Un organo ormai privo di qualsiasi forza amministrativa dove, probabilmente, si è già da mesi alle prese con le ormai abituali "schermaglie" politiche legate alle prossime elezioni. Qualcuno, tra i consiglieri e gli assessori nominati dal presidente Paipais, ogni tanto tenta di farsi notare sui social, ma per la maggior parte dei casi si tratta di azioni estemporanee prive di un reale rivolto positivo per il territorio che reclama a gran voce la sua voglia di riscatto.
«Come uomo delle istituzioni e come persona - denuncia il consigliere Francesco Ruggiero, già candidato alla poltrona di presidente di Municipalità - mi sento profondamente mortificato per questa situazione. I cittadini fanno bene a lamentarsi perchè ormai il territorio è abbandonato a se stesso. Ci sono strade che stanno diventando discariche, un cimitero, quello di Chiaiano, praticamente abbandonato ad altri innumerevoli problemi da affrontare che non troveranno mai soluzione. Le case popolari - continua Ruggiero - necessitano di manutenzione urgente e la Municipalità dovrebbe portare queste problematiche nelle opportune sedi istituzionali. Invece abbiamo un consiglio che non si riunisce ormai da mesi e la commissione trasparenza che non viene convocata - denuncia ancora Ruggiero - addirittura da due anni. Nelle sedi delle Commissioni non pervengono più atti, facendo venire meno il confronto democratico e il lavoro stesso delle Commissioni. Insieme al consigliere Tammaro, al consigliere Polverino e ad altri abbiamo stilato una lettera di sfiducia al presidente ma, purtroppo, mancano le firme necessarie per raggiungere il numero legale. Evidentemente - conclude Ruggiero - a fronte di un tale disastro amministrativo e politico quel gettone di presenza garantito ai consiglieri fa ancora comodo».
Tra le più urgenti "gatte da pelare" del prossimo sindaco di Napoli c'è sicuramente una riforma pressochè totale delle Municipalità. Organismi decentrati che, negli anni, sono stati svuotati da ogni potere e ridotti a nient'altro che parlamentini senza un reale potere amministrativo. I fondi sono pochi - e non è detto che aumentino negli anni a venire - ed ogni singola Municipalità dipende, per le azioni sul territorio, dai singoli stanziamenti del Comune. Una situazione che è stata più volte denunciata in questi anni ma che non è mai stata veramente affrontata dal Consiglio Comunale. Il mancato decentramento amministrativo, atto fondamentale per la gestione delle grandi metropoli, si riverbera sui territori e su disservizi offerti ai cittadini nonostante la buona volontà e l'impegno - a volte ai limiti dell'eroismo - di molti direttori di Municipalità e di gran parte del personale amministrativo delocalizzato negli uffici a contatto con un pubblico sempre più insofferente di fronte alle inefficienze amministrative.
Il caso dell'ottava Municipalità è un vero e proprio "campanello d'allarme". Durante la prossima legislatura le periferie dovranno essere, stavolta, veramente al centro dei progetti dell'amministrazione comunale. Una amministrazione che, negli ultimi dieci anni, ha fatto sentire decisamente troppo la sua visione "lungomarecentrica" a scapito dei cittadini dei quartieri periferici che oggi si ribellano e che pretendono di non essere più trattati come cittadini di serie B.
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