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Giornata di grandi novità sul fronte dello scandalo Municipalità. Dopo quasi sette mesi di attesa per un accordo sulla nomina degli assessori, ieri pomeriggio il presidente del sesto parlamentino ha rotto gli indugi nominando i tre quarti della sua giunta. Sandro Fucito, così, ha anticipato sul tempo i partiti di maggioranza, molto irritati dalla scelta e pronti a chiedere un passo indietro agli assessori nominati. In serata un altro grosso scossone: la prima sezione del Tar ha accolto il ricorso presentato dal Comune contro il difensore civico regionale Giuseppe Fortunato. La nomina del commissario Francesca Conte, che stando al decreto di Fortunato avrebbe dovuto nominare le Giunte municipali, viene così sospesa. Il tribunale amministrativo ha deciso come la questione andasse trattata il sede collegiale, fissando la camera di consiglio per l'11 maggio.
Ma la questione più a colpito la politica cittadina è stata la nomina della Giunta fatta da Fucito. Eppure la mossa non può definirsi a sorpresa. Era il 25 marzo quando al il Mattino il numero uno del parlamentino di Napoli Est diceva: «Se l'attesa dovesse prolungarsi troppo, potrei nominare da solo gli assessori». Un mese dopo è passato dalle parole ai fatti. Da politico navigato, l'ex presidente del consiglio comunale ha provato a rispettare gli equilibri dello schieramento di maggioranza. La vicepresidenza, che spetta ad un consigliere, l'ha attribuita a Nando Truglio del Pd, il partito più votato in Municipalità. Truglio, di area casilliana, avrà le deleghe a Sport e Ambiente. Al M5S va la delega a Welfare e Lavoro. L'assessore sarà la 30enne Mariarca Viscovo, di area dimaiana. Antonio Di Costanzo, storico esponente della sinistra di Napoli Est, sarà assessore ai Lavori pubblici e Mobilità. Infine Fucito ha deciso di lasciare libera l'ultima casella: «Preservo le deleghe alla cultura e alla scuola fiducioso che possa emergere la figura più adatta».
Nonostante il tentativo di un'operazione chirurgica, nei partiti c'è fibrillazione. Tra i più irritati c'è il capigruppo grillino Ciro Borriello, vicino a Fico: «Disconosciamo le nomine di Fucito.
A Palazzo San Giacomo, invece, la strategia resta la stessa: la questione deve essere risolta dai partiti. Il sindaco Gaetano Manfredi non darà indicazioni, chiede solo la quadratura del cerchio. Il messaggio è chiaro: se a qualcuno non vanno giù le nomine fatte da Fucito, la questione dovrà essere risolta all'interno degli stessi partiti. Operazione difficile per M5S e sinistra, viste le profonde spaccature interne. A Manfredi, intanto, si rivolge l'ex sindaco Luigi de Magistris: «Io ho commesso degli errori nella scelta di assessori e collaboratori ma non sono mai dovuto passare per la mediazione di capibastone e partiti». Infine è sprint per le deleghe da assegnare alla Città Metropolitana: il sindaco vuole chiudere la quadra entro il week-end per arrivare con le nomine già nel consiglio metropolitano di martedì.
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