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«Come nel consiglio di amministrazione di una società gli incarichi vengono divisi in base alle azioni possedute, lo stesso deve avvenire per gli incarichi di partito e di governo». Parola di Massimiliano Cencelli, l'esponente Dc rimasto nella storia della politica per aver formulato l'omonimo manuale, il più famoso vademecum per la spartizione delle poltrone all'interno di una maggioranza politica. È proprio quello che sta avvenendo in queste ore a Palazzo San Giacomo per gli assessori municipali. Visto che i partiti non sono riusciti ad applicare il manuale, ci penserà direttamente il sindaco.
È quanto è stato comunicato, ieri, durante la riunione della maggioranza. L'incontro, che si è tenuto online, è durato meno di un'ora. Dopo più di sette mesi di attesa, Gaetano Manfredi si è stancato di liti e bisticci. Così ieri si è imposto. In videoconferenza c'erano i rappresentati di tutte le liste che hanno sostenuto l'ex rettore. A guidare il tavolo virtuale, in rappresentanza del sindaco, Carlo Puca. È stato proprio lui a chiarire ai partiti come si procederà: entro questa mattina da Palazzo San Giacomo arriverà una mail a tutti i rappresentati delle liste. Nel corpo del messaggio la divisione delle quaranta poltrone (trenta assessori più dieci vicepresidenti da scegliere tra i consiglieri municipali). Insomma, vista l'incapacità dei partiti di portare a casa il risultato, sarà Manfredi a produrre il risultato del calcolo algebrico tra voti ottenuti e assessorini da portare a casa. Nonostante il diktat del sindaco, la matassa giunte municipali e tutt'altro che sbrogliata.
E stando ai primi nomi che circolano, ce ne saranno tanti. Intanto, in attesa che Manfredi comunichi ai partiti il risultato ottenuto dall'applicazioni del Cencelli, circolano le prime indiscrezioni. Il Pd potrebbe avere otto assessori (di cui tre vicepresidenti), la lista Manfredi sette (con un vicepresidente), il Movimento 5 Stelle sei (con due vice). L'area deluchiana, che unisce le liste Napoli libera, Moderati, La Città e Adesso Napoli, dovrebbe chiudere la partita con otto assessori (due i vicepresidenti). Ad Azzurri per Napoli potrebbero andare tre caselle. Due, invece, per Verdi, Centro democratico e Napoli solidale. Queste ultime due dovrebbero indicare anche un vicepresidente. Infine un assessore sarà scelto delle liste Per e Repubblicani. I numeri, però, potrebbero variare in queste ultime ore in cui Manfredi sarà a lavoro con carta, penna e calcolatrice. Bene ricordare che M5S, sinistra e Pd hanno già una assessore a testa. Si tratta di quelli nominati dal presidente della sesta Municipalità Sandro Fucito che ha già composto in autonomia tre quarti della sua giunta. E se i Dem avrebbero comunque scelto Nando Truglio come vicepresidente, per Napoli solidale e M5S le nomine di Fucito rappresentano un problema. I nomi scelti non sono quelli che probabilmente avrebbero indicato i partiti, o comunque non sono condivisi dai leader cittadini. Palazzo San Giacomo, comunque, dovrebbe tener conto nel suo calcolo algebrico, delle nomine di Fucito. Il tutto avviene mentre per oggi è fissata la camera di consiglio del Tar che dovrà decidere sulla nomina del commissario ad acta decretata dal difensore civico regionale Giuseppe Fortunato. Il tribunale amministrativo, infatti, aveva sospeso il commissariamento per trattare la vicenda in sede collegiale. Palazzo San Giacomo avrebbe voluto arrivare all'appuntamento nominando gli assessori e facendo così cadere la materia del contendere. Ma dopo più di sette mesi neanche questo obiettivo è riuscito. Almeno, però, il manuale Cencelli è stato finalmente ripassato e l'accordo sulla spartizione delle caselle dovrebbe arrivare a breve. Ora mancano solo gli assessori affinché le Municipalità possano finalmente operare al servizio dei cittadini.
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