OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Il museo delle arti sanitarie, a Napoli, l'ha voluto lui. Con la tenacia dei collezionisti veri. «Ho raccolto 12700 ferri vecchi e strumenti del mestiere», riepiloga Gennaro Rispoli, chirurgo e storico della medicina, custode di 27mila pezzi tra reperti rari e volumi. Un'infinità. E lo fa con puntiglio e orgoglio perché l'anima delle cose è qualcosa a cui tiene da sempre, oggetti che custodiscono meglio di altri un profondo segreto: hanno salvato vite umane. La sua identità diversa è inconfondibile già alla vista: il professionista ha i capelli folti e gli occhiali in celluloide poggiati sulla fronte; indossa un jeans scuro, la giacca a quadri con un colorato fazzoletto di seta nel taschino; tra le dita, regge mezzo sigaro. A 71 anni sembra conservare anche lo stesso spirito di quando si ritrovò, quasi per caso, in sala operatoria.
«Mi iscrissi a Medicina perché volevo curare mia madre ammalata e, per imparare a farle le siringhe, iniziai ad andare, come volontario, al Cardarelli. Così mi ritrovai a fare l'aiuto in una notte nera, perché gli ospedalieri erano impegnati a salvare il loro primario. Un caposcuola che morì prima dell'alba. Ma, a me, piacque, e molto, quel primo contatto con gli organi e la vita stessa».
Tanto da non voler smettere più: «Continuo a operare i miei pazienti, quest'attività mi ha impegnato a tempo pieno e mi ha portato a Parigi e Strasburgo come allievo di Duhamel, Loygue, Grenier», riepiloga con orgoglio il suo curriculum formato europeo dai caratteri fitti che contengono i vari incarichi avuti, in qualità di primario, «dall'età di quarantuno anni», e gli oltre 10 «con responsabilità di formazione in proctologia e chirurgia colonrettale».
Sua l'intuizione, mista a ostinazione, nel voler conoscere la storica Farmacia: «Esempio di antica spezieria, con straordinari vasi in maiolica, già rimasta chiusa per trent'anni. Oggi la speranza è che si riesca quanto prima a recuperare l'intero sito», è l'invito a fare presto. «Questo luogo racchiude la memoria, ma anche altro». Per capire cosa voglia dire, bisogna tornare alle origini di questa vicenda privata e collettiva insieme. «Cominciai ad accumulare libri antichi, quando ne presi uno, dell'Ottocento, per poche lire, studiando anatomia e mi resi conto che era più interessante fare il confronto tra medicina e tecniche. Da allora non smisi più di prepararmi agli esami in questo modo». La lezione del passato torna a essere utile nel presente, ma è più di un insegnamento: Rispoli con quel patrimonio abnorme che porta sulle spalle è anche uno storico del momento. «Un testimone scomodo», conclude.
Leggi l'articolo completo suIl Mattino