Museo Madre di Napoli, scintille sul nome di Codognato direttore

«Cerchiamo per il museo una figura esperta sia dal punto di vista scientifico che gestionale e che abbia una visione interessante e propulsiva»

Mario Codognato, già curatore capo sotto la direzione di Eduardo Cicelyn
Bisogna aspettare gennaio per conoscere il nuovo direttore del museo Madre, ma il bando è scaduto lo scorso 21 novembre, le candidature sono state già studiate e in...

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Bisogna aspettare gennaio per conoscere il nuovo direttore del museo Madre, ma il bando è scaduto lo scorso 21 novembre, le candidature sono state già studiate e in queste ore si potrebbe iniziare a saperne di più. C'è stata una scrematura che sta portando a una cinquina di finalisti: una rosa di candidati che a inizio 2023 affronteranno dei colloqui e dopo ci sarà la nomina, in coincidenza con la scadenza del mandato di Katrhyn Weir.

Alcune indiscrezioni dicono che potrebbe uscire dalla pole position il primo nome che era circolato nei giorni successivi alla scadenza del bando: Mario Codognato, che è stato curatore capo sotto la direzione di Eduardo Cicelyn, esperienza poi ripetuta alla 21er Haus del Belvedere di Vienna e alla Anish Kapoor Foundation. Un profilo internazionale per il 55enne veneziano che ha in curriculum la curatela di Kapoor al Macro di Roma nel 2017 e di Damien Hirst alla Houghton Hall nel Norfolk, nel 2018. Tuttavia, forse troppo legato al passato del museo, al periodo Cicelyn per intenderci; pare che comunque non dovrebbe essere escluso dalla cinquina. 

Mentre salgono le quotazioni di Cristiana Perrella. Classe 1965, curatrice e critica, attualmente dirige il centro Pecci di Prato, dopo essere stata a capo, dal 1998 al 2008, del Contemporary Arts Programme di The British School at Rome: la sua sarebbe una nomina in linea con la direzione al femminile della Weir. Ieri si era pure parlato di Francesco Stocchi, nato nel 1975, curatore di arte moderna e contemporanea del museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam e del programma della fondazione Carriero.

Sono arrivate 38 domande di partecipazione, alcune anche dall'estero, ma prevale la volontà di affidare l'incarico a un italiano. Si cerca, da quel che risulta, una persona radicata sulla scena nazionale e con più facilità di presenza a Napoli, dopo l'esperienza della Weir che ha casa e famiglia a Parigi. È così definitivamente sfumata l'ipotesi di una ricandidatura della studiosa di origini australiane, notizia che viene confermata dai piani alti dell'ente. Per ora, comunque, 4 nomi su 5 sono stati individuati, nelle prossime ore si aggiungerà l'ultimo. La rosa completa sarà poi pubblicata sul sito del museo per dare il tempo ai finalisti di prepararsi alle interviste che decideranno la nuova direzione.

A chi andrà l'incarico? I vertici del museo confidano in una figura in grado di rispondere alla richiesta del bando in cui si parla di «un particolare rilievo al progetto museale presentato in occasione della procedura selettiva», e di rispondere alla nuova conformazione che ha il direttore del museo d'arte contemporanea dopo l'ultima modifica allo statuto. Risale al 18 ottobre di quest'anno, appena un mese prima del termine del bando, e da una parte implica uno stretto controllo da parte del consiglio d'amministrazione, dall'altra un'estensione delle competenze alla gestione amministrativa e la ricerca fondi: in pratica il prossimo direttore dovrà privilegiare la parte gestionale su quella artistica.

«Stiamo lavorando per vagliare le tante candidature che ci sono pervenute» dice Angela Tecce, presidente della fondazione Donnaregina, nella giuria composta dall'imprenditrice Maria Letizia Magaldi, vice presidente del CdA, dal critico Achille Bonito Oliva, dal direttore del Whitney Museum of American Art Adam Weinberg e dallo storico dell'arte contemporanea Anna Mattirolo. «Cerchiamo per il museo una figura esperta sia dal punto di vista scientifico che gestionale e che abbia una visione interessante e propulsiva per la fondazione e per la città di Napoli. Abbiamo inserito nella modifica dello statuto la clausola dell'esclusività: il futuro direttore del Madre dovrà dedicarsi ad un impegno a tutto campo per perseguire la mission del museo, confermandone un ruolo di primo piano nel contesto internazionale. Perciò lo stipendio è stato aumentato in maniera adeguata». 

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Il Mattino