«Turismo? La tragedia di questo virus è sotto gli occhi di tutti; bisogna provare a riprendersi con tantissimo impegno. Il nostro sarà un Maggio dei Monumenti...
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«Mai come prima, il primo maggio rappresenta una data importante e di profonda amarezza. Conteremo molti più disoccupati e persone senza la possibilità di riprendere la propria attività economica che morti da coronavirus. Ci sarà un cataclisma sotto il punto di vista di sociale ed economico, ma possiamo farcela» ha proseguito de Magistris.
«Cominciamo a liberarci, ma questo accadrà solo se siamo attenti e bravi; ci troviamo nel momento più delicato.
«Rapporto Stato-Regione? È arrivato il momento di ritornare a parlare di Costituzione, perché credo che quest'ultima sia stata sospesa in questi due mesi. Il popolo, con la preoccupazione della pandemia, ha dato una delega in bianco al Governo e alle Regioni, ma adesso se ne sta facendo un abuso: sospendere quasi tutti i diritti costituzionali dei primi 21 articoli è qualcosa che non è previsto. C'è bisogno di una legge che possa farlo con dei limiti ben precisi».
«Ampie ordinanze sono state violate anche dalle Regioni, ma di questi tempi la polemica non sarebbe servita a nulla, perché l'ansia di un popolo doveva stringersi attorno alle autorità. Anche le autorità preposte al controllo non sanno a chi rispondere, al Governo o alle Regioni. In Campania abbiamo molte ordinanze agevolatrici degli assembramenti, a partire dagli orari resi disponili. Tenere completamente fuori quelli che tengono in piedi l'unità di un Paese, come i sindaci, è davvero preoccupante: questa è la fase più difficile che attraverseremo. L'emergenza non durerà un mese, ma diversi mesi, quindi c'è il pericolo che il popolo inizi ad abituarsi a questa situazione, ritenendo normale rinunciare a tutto. Non è che stiamo dando parte della nostra vita a chi non sta nemmeno preservando il nostro diritto alla salute?», si è chiesto de Magistris. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino