Sara ha tre anni e l'argento vivo addosso. A settembre ha iniziato l'asilo e soprattutto il processo di socializzazione insieme ai suoi coetanei che la faranno sentire...
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Giulia Di Napoli è la mamma forte e tenace di Sara. La sua forza è tutta riversata verso la piccola, per far valere i suoi diritti di disabile e di ottenere quanto prevede la legge così l'ha iscritta alla scuola dell'infanzia «Minucci» di via Bernardo Cavallino che sono andati incontro alle richieste da parte della famiglia. «Il sostegno, dopo un mese l'ha ottenuto. Ma l'assistente materiale non arrivava mai così sono andata in Municipalità (Vomero, Arenella) e dopo aver puntato i piedi e fatto valere i diritti della bambina, alla scuola è stato inviato un bidello che ha subito detto che non le avrebbe cambiato il pannolino e neanche, eventualmente, accompagnarla al bagno». A cambiarla ci pensa la mamma, avvisata dalla scuola quando la piccola ha fatto i suoi bisognini, altrimenti resta sporca per ore. «Chiudo il negozio e corro a scuola, è l'unico modo per non far stare mia figlia sporca fino all'ora in cui devo andare a prenderla».
Sia la scuola che mamma Giulia hanno così chiesto a Napoli Servizi di fare «un cambio con una bidella che magari assiste un maschietto, così non si creerebbe nessun problema, ma dall'altra parte c'è stato un no categorico. Mi pare una mancanza di disponibilità al dialogo che danneggia lo sviluppo di mia figlia. È un suo diritto e le viene negato». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino