Napoli chiede giustizia per Mario Paciolla, il volontario Onu napoletano morto in Colombia. Sul balcone del Comune di Napoli è stato esposto uno striscione che recita:...
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Amici e famiglia chiedono «attenzione perché un ragazzo come Mario non può morire da solo, non può morire così». Gli amici descrivono Mario come un ragazzo «come noi, più coraggioso di noi come racconta la sua esperienza e le cose che ha fatto».
Mario in Colombia lavorava a un progetto per l'emersione di un territorio difficile sotto scacco dei Narcos per provare a dare un'opportunità al territorio e alla popolazione. «Affrontava situazioni difficili - prosegue Simone - che trattava già da molti anni. Era una persona con una certa esperienza, non era uno sprovveduto quindi si è trovato di fronte a qualcosa che lo ha sicuramente spaventato».
«Dobbiamo evitare che le ore possano far abbassare l'attenzione su una vicenda così grave. Noi daremo alla famiglia il massimo sostegno politico, umano e istituxionale possibile» ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, poco prima che sulla facciata del Comune fosse esposto lo striscione. Nella giornata di ieri de Magistris ha provato a contattare il ministro degli Esteri, Di Maio. «Non sono riuscito a parlargli - ha riferito - ma sono sicuro che il Governo ha ascoltato il nostro appello affinché metta in campo azioni diplomatiche, istituzionali e giudiziarie per ricostruire rapidamente la verità e per avere giustizia perché le prime ore sono determinanti per capire cosa è accaduto perché - ha concluso - Napoli non può accettare una verità di comodo, una verità che si vuole costruire frettolosamente». In giornata de Magistris incontrerà la madre del ragazzo.
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Il Mattino