In occasione dei 305 anni dalla nascita del principe Raimondo di Sangro, l’Associazione Culturale NarteA e il Museo Cappella Sansevero aprono le porte del Museo Cappella...
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Attraverso il singolare format della “spettacolarizzazione” dell’evento culturale di NarteA, si potranno ammirare all’interno della navata il Cristo velato, uno dei più singolari capolavori della scultura di tutti i tempi, la Pudicizia e il Disinganno, e la Cavea sotterranea, concepita dal principe di Sansevero come tempietto sepolcrale destinato ai suoi discendenti, oggi luogo in cui sono conservate le famoseMacchine Anatomiche.
L’iniziativa, fortemente voluta dal Museo Cappella Sansevero e dall’Associazione Culturale NarteA, prevede un percorso guidato di descrizione della storia e delle opere della Cappella Sansevero e della Cavea sotterranea attraverso le parole di Alessia Zorzenon, guida abilitata della Regione Campania, abbinato alla messa in scena della piéce teatrale – scritta da Febo Quercia, art director di NarteA –, interpretata dagli attori professionisti Antimo Casertano, Raffaele Ausiello e Antonio Perna.
L’evento, portato in scena successivamente anche il 21 febbraio, il 21 marzo, 18 aprile e 20 giugno 2015, ha lo scopo di catapultare i visitatori in un lontano momento storico, partendo dalla rappresentazione della figura del principe Raimondo di Sangro, ideatore del progetto iconografico del complesso monumentale, nonché originale esponente del primo Illuminismo europeo, prolifico inventore e intraprendente mecenate. Durante l’itinerario teatralizzato, sarà messo in risalto il profilo del principe di Sansevero, ideando una trama teatrale, capace di intrecciare al personaggio di Raimondo di Sangro, attraverso monologhi e dialoghi, le figure dello scultore napoletano Giuseppe Sanmartino e del medico palermitano Giuseppe Salerno.
Questa ricostruzione del passato del Museo Cappella Sansevero, architettata in tutti gli ambienti del complesso museale, accompagnerà gli ospiti nell’affascinante mondo del principe di Sansevero, esaltando la sua genialità, il suo modo di schernire l’ignoranza e le leggende relative alla sua vita: il pubblico sarà proiettato in un viaggio tra storia e alchimia, leggende e studi scientifici, venendo coinvolto nella “lotta” fra il genio di un uomo e l’ignoranza dei più, perché come il principe asseriva “attraverso la ragione l’uomo raggiunge il disinganno e si libera delle false verità”.
Il Mattino