Napoli a mano armata: notte di stese e agguati dal rione Sanità a Ponticelli

Zona est, si infiamma la guerra tra clan: esplosi 21 proiettili

I controlli alla Sanità
La tregua è finita con l’estate. Dopo un periodo di relativa calma in città, Napoli si riscopre vulnerabile e vittima di baby gang, teppisti e camorristi. E...

Continua a leggere con la nostra offerta speciale:

X
MIGLIORE OFFERTA
ANNUALE
19 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1 €
6,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
40 €
159,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

La tregua è finita con l’estate. Dopo un periodo di relativa calma in città, Napoli si riscopre vulnerabile e vittima di baby gang, teppisti e camorristi. E tornano a sparare le armi. Dopo la tragedia costata la vita a Giovanbattista Cutolo, gli episodi di violenza legati all’uso delle armi tornano all’ordine del giorno. 

A macchia di leopardo: dalla periferia orientale al centro storico riprendono le stese, gli agguati e i ferimenti. Gli ultimi due casi riguardano il Rione Sanità e Ponticelli.

Inquietante l’episodio verificatosi nella notte tra sabato e domenica alla Sanità. Nel quartiere che si sta riscattando, offrendo un’immagine lontana dai cliché più neri di un tempo e che attrae anche tanti turisti, è tornata la paura. 

Un giovane di 21 anni, Antonio C., è finito in ospedale con un proiettile di pistola conficcato nel braccio. Misterioso l’agguato, sul quale indaga ora la Polizia di Stato, anche per verificare la versione fornita dalla vittima: il ragazzo ha raccontato agli investigatori di essere stato avvicinato da due persone a lui sconosciute mentre percorreva, a piedi, il tratto di via Foria a pochi passi dall’ingresso del borgo dei Vergini; uno di loro avrebbe estratto una pistola sparando a bruciapelo alcuni colpi, uno dei quali lo ha centrato al braccio. Pare, stando sempre alla versione del 21enne, che i due non avessero intenzione di commettere una rapina, e dunque sorge l’interrogativo inquietante del motivo che avrebbe spinto a fare fuoco. L’agguato è stato consumato intorno all’una e mezza della notte. 

Ricoverato in ospedale, è stato poi curato e dimesso con una prognosi di 15 giorni. Inutile aggiungere che si è sfiorata l’ennesima tragedia: considerata la zona raggiunta dal proiettile, quel colpo avrebbe potuto raggiungere parti vitali del corpo, con conseguenze facilmente immaginabili. 

C’è il timore che nella zona del centro storico, e del Rione Sanità, sia in atto una recrudescenza di episodi violenti. E di scorribande armate. E a lanciare l’allarme è stato nei giorni scorsi lo stesso presidente della Terza Municipalità, Fabio Greco, che ha inviato una lettera ai vertici del commissariato di zona e della locale compagnia dei carabinieri per segnalare “stese” notturne, in particolare nei pressi dell’ascensore che collega il cuore della Sanità a via Santa Teresa degli Scalzi. 

Il secondo segnale d’allarme proviene invece da Ponticelli, dove l’altra notte si sono vissuti momenti di terrore per quella che alcuni testimoni non esitano a definire una furiosa sparatoria in strada.

Panico tra i residenti di via Al Chiaro di Luna per l’esplosione di colpi d’arma da fuoco. Ventuno colpi di pistola sparati da una “paranza” di criminali a bordo di potenti moto: sul posto sono stati repertati 21 bossoli di vario calibro. Fortunatamente non ci sono stati feriti, ma i carabinieri della compagnia di Poggioreale - allertati da alcune segnalazioni giunte al 112 - si sono accorti che uno dei proiettili si è conficcato tra la carrozzeria e il lunotto posteriore di un’utilitaria parcheggiata sotto un palazzo. Indagini in corso per chiarire dinamica, ma pare più che certo che il raid fosse finalizzato a lanciare un avvertimento a qualcuno.

A chi? Per inquadrare la situazione attuale, ma anche le fibrillazioni criminali che si vivono nell’area della periferia orientale di Napoli, occorre ricostruire il contesto attuale che vede opposti due clan: quello dei De Luca Bossa e quello dei De Micco. Uno degli ultimi fatti di sangue commessi a Ponticelli avrebbe spinto i gruppi che tentano di affermare il loro predominio sul controllo delle piazze di spaccio di droga e del racket a progettare una vendetta contro i “Bodo” (il soprannome del boss Marco De Micco con il quale vengono identificati i suoi affiliati). La voce si sarebbe sparsa, determinando l’ennesima strategia del terrore che il gruppo oggi egemone a Ponticelli avrebbe messo in atto anche l’altra notte. Quest’ultima “stesa” sarebbe dunque un sinistro messaggio ai rivali, oltre ad una riaffermazione di potere assoluto sul territorio.

Infine, sempre a Ponticelli, nella notte si è verificato un altro grave episodio. I carabinieri sono intervenuti presso l’ospedale Villa Betania per il danneggiamento di una porta antipanico. Alcuni sconosciuti, senza rispettare il triage, hanno danneggiato la porta d’ingresso al pronto soccorso e adagiato su una barella un 23enne colto da malore. Subito dopo il gruppo si sarebbe dileguato. 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino