Albergo dei Poveri, l'8 marzo la firma dell'accordo per il rilancio

Il protocollo con il ministro Sangiuliano consentirà di sbloccare 100 milioni per i lavori

Il sopralluogo del ministro Sangiuliano nell'Albergo dei Poveri
Salvo imprevisti dell’ultima ora, la data cerchiata in rosso a Palazzo San Giacomo è l’8 marzo, quel giorno il sindaco Gaetano Manfredi accoglierà il...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Salvo imprevisti dell’ultima ora, la data cerchiata in rosso a Palazzo San Giacomo è l’8 marzo, quel giorno il sindaco Gaetano Manfredi accoglierà il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per firmare il protocollo d’intesa tra Comune e ministero per il rilancio e la riqualificazione dell’Albergo dei Poveri in Piazza Carlo III. Un protocollo che sblocca 100 milioni per i lavori di messa in sicurezza e ripristino - cantieri affidati a Invitalia l’Agenzia di sviluppo nazionale che ha già preparato i progetti - e chiarisce le destinazioni d’uso della struttura stessa.

Sangiuliano fece un sopralluogo il 6 gennaio assieme al sindaco a Palazzo Fuga dove sono state gettate le basi del protocollo. Tre giorni dopo a Roma il ministro convocò nella sede del Mic Manfredi e altri attori istituzionali e privati per affinare quell’accordo che l’8 marzo verrà firmato da tutte le parti in causa. Tra queste Massimo Osanna - il direttore dei musei statali - che propose l’inserimento di un grande laboratorio per il restauro per le arti antiche e non solo, una vera scuola. Anche perché a Palazzo Fuga ci andranno quei tesori del Museo archeologico nazionale che per mancanza di spazio non sono esposti. Matteo Lorito, il rettore della Federico II, che propose un hub dedicato alla cultura enogastronomica di Napoli. Alla facoltà di Agraria c’è già un corso di laurea che sta riscuotendo un grande successo che a Palazzo Fuga potrebbe trovare un’applicazione pratica. E naturalmente lo spostamento di un pezzo della Biblioteca nazionale di Palazzo Reale nell’Albergo dei Poveri. Palazzo Fuga è destinato a diventare una grande fabbrica della cultura e della socialità nel senso più ampio del termine. Ci sono le idee e anche i fondi pubblici che però non bastano mai. Ecco perché l’ipotesi di una Fondazione con dentro anche i privati, che hanno già dato la loro disponibilità con il presidente degli industriali Costanzo Jannotti Pecci, potrebbe essere un pezzo del protocollo. Questo lo scenario di quasi un mese e mezzo fa che dovrebbe concretizzarsi l’8 marzo in Comune. 

Comune e Mic sembra vadano d’accordo su come rilanciare il sito con Manfredi che però ha già messo in campo un corposo lavoro sull’Albergo dei Poveri e una struttura di tecnici e consulenti che sta portando studi e simulazioni per aprire il sito al quartiere. Il sindaco - questo trapela - teme che portando avanti annunci su mega progetti, gli stessi poi non vedranno mai la luce, del resto questa è la storia di Napoli degli ultimi 30 anni. L’ex rettore come dichiarò dopo il vertice romano invece ritiene che è necessario «partire gradualmente» e infatti Palazzo Fuga da Natale a oggi è stato teatro di meeting, qualche mostra, spettacoli e convention, insomma è stato vivificato. Una sintonia su questa strategia pare si sia trovata con lo stesso ministro. Le parti sono d’accordo sulla destinazione molteplice del sito e aprire subito tutto quello che si può aprire. Una città nella città questo è Palazzo Fuga che per rendere fruibile tutta avrebbe necessità di circa mezzo miliardo. 

«Il progetto di valorizzazione e rigenerazione urbana del Real Albergo dei Poveri e di Piazza Carlo III, via Foria, Piazza Cavour verrà finanziato dal Mic con una somma complessiva di 100 milioni - a cui si aggiungono ulteriori 15 milioni previsti per l’incremento dei costi delle materie prime - e si inserisce all’interno del Piano nazionale per gli investimenti complementari (Pnc) al Pnrr. Il Ministro è al lavoro per recuperare ulteriori risorse. L’obiettivo è quello di rendere nuovamente fruibile la più grande infrastruttura sociale storica della città di Napoli e di restituire al monumento una vocazione sociale e culturale» l’incipit della nota che dopo il vertice romano - sostanzialmente - ha sbloccato soldi e messo in campo idee condivise. Dove la parola d’ordine è accelerare. Dunque tra le destinazioni d’uso che più attraggono il mercato e sulle quali comune e Mic sono concordi il trasferimento della Biblioteca nazionale di Napoli con grandi sale di lettura e una sala conferenza con più di 1000 posti; un Mann2, e uno spazio speciale per la Federico II sul modello già realizzato a Napoli est nel quartiere San Giovanni.
 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino