Covid a Napoli, le ambulanze fuorilegge: mezzo di soccorso «pirata» sequestrato al Cardarelli

Covid a Napoli, le ambulanze fuorilegge: mezzo di soccorso «pirata» sequestrato al Cardarelli
Le ambulanze “fantasma”. Corsare e fuorilegge. La Polizia municipale scopre l’ultimo trucco dei furbetti che approfittano dell’emergenza ai tempi della...

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Le ambulanze “fantasma”. Corsare e fuorilegge. La Polizia municipale scopre l’ultimo trucco dei furbetti che approfittano dell’emergenza ai tempi della pandemia da Covid-19: un veicolo sconosciuto al servizio sanitario regionale viene bloccato dopo aver trasportato al Cardarelli un paziente. Si scopre così che alla guida del mezzo - non coperto da assicurazione - c’era lo stesso titolare della società fantasma, il quale non aveva nemmeno la patente di guida. E scatta l’inchiesta: un’ombra lunga sul business dei pazienti ospedalizzati.


Il fenomeno riaccende i riflettori su quanti lucrano sulla salute intascando soldi per trasportare negli ospedali pazienti in emergenza. Torna così a riaffacciarsi lo scandalo delle “croci”: dietro la gestione dei mezzi sui quali viaggiano ammalati anche gravi, in un periodo di allarme pandemia, si cela una rete di personaggi senza scrupoli e truffatori che sfruttano le autoambulanze private. Su quest’ultima vicenda indaga adesso la Procura di Napoli.

Ma ricapitoliamo. Napoli, giovedì mattina, piazzale dell’ospedale Cardarelli. È qui che gli agenti della Unità Vomero si avvicinano al mezzo fermo in sosta vietata dopo aver condotto un grave ammalato al pronto soccorso. I caschi bianchi coordinati dal capitano Gaetano Frattini chiedono all’autista i documenti e scoprono che il conducente del veicolo - Gervasio Aniello, 45enne residente a Frattamaggiore che risulta anche essere titolare della “Croce di Frattaminore” - non ha carta di circolazione, copertura assicurativa obbligatoria e nemmeno patente di guida. Un abusivo alla guida di un’autoambulanza. Scatta così il sequestro del mezzo.

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Si scoprono con il passare delle ore anche altri inquietantissimi particolari. Il primo: sull’ambulanza viaggiava, oltre al guidatore senza patente, una persona che fungeva da “barelliere”. Non c’era né un medico né un parasanitario: e nell’abitacolo mancavano anche defibrillatore, ossigeno e altri indispensabili strumenti utili alla rianimazione dei trasportati d’urgenza. Più che un’ambulanza, era insomma una normale autovettura.
E non è finita. Dall’accertamento effettuato tramite i terminali della Polizia municipale guidata dal colonnello Ciro Esposito è anche emerso che a carico del guidatore-titolare della “Croce” c’era un recente precedente che lo indicava e sanzionava per guida senza patente. In considerazione di tutto questo la posizione dell’uomo è stata trasmessa in Procura, per le opportune valutazioni, mentre l’ambulanza è stata posta sotto sequestro.

Tutto finito? Neanche per sogno. Perché solo poche ore dopo l’intervento della Polizia municipale lo stesso Gervasio si è presentato negli uffici comunali di Frattaminore per produrre una denuncia di smarrimento della targa anteriore del veicolo sequestrato. Il 45enne ha dichiarato di lavorare per una sedicente associazione no profit. A questo punto scatta un’inchiesta che va ben oltre il caso specifico e che punta a illuminare quel cono d’ombra legato al grande business dei ricoveri in ambulanza da parte di società fantasma, agevolate probabilmente da una rete di complicità anche all’interno di alcuni ospedali. Nei giorni scorsi, disposte dal comandante della Municipale Ciro Esposito, sono stati effettuati controlli su molte ambulanze: su nove veicoli che effettuavano trasporto di ammalati, due sono risultati sprovvisti delle autorizzazioni necessarie ad operare come servizio di “noleggio senza conducente”
 

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Il Mattino