Non era in grado di stampare, un apparecchio vetusto, di diversi anni fa. Un ecografo usato sempre di meno lì al Vecchio Pellegrini, ospedale della Pignasecca diventato...
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Un caso che diventa straziante con l'autopsia, quando si scopre che la donna portava in grembo un feto di 33 settimane. Era all'ottavo mese, rimasto strangolato dal cordone ombelicale. Sarebbe bastata un'ecografia per procedere subito a un intervento, come hanno denunciato gli avvocati Angelo e Sergio Pisani, a tutela della famiglia. Difeso dai penalisti Gabriele e Domenico Di Criscio, i due medici - oltre a manifestare solidarietà umana verso la donna, chiedono un processo giusto, al riparo da suggestioni ritorsive. E ricordano un punto: alla donna, in sede di triage, venne chiesto se fosse incinta, ma la risposta fu negativa. Possibile che ieri pomeriggio in Procura, sia stata fatta la stessa domanda ai genitori della donna. Anna sapeva di essere in stato interessante? Sembrerebbe di no, alla luce di quanto scritto dalla sorella di Anna sui social, ricordando la possibilità che una gravidanza si svolga anche in modo poco vistoso. Intanto, ieri il pm Ciro Capasso ha disposto un ulteriore approfondimento specialistico di tipo ginecologico sul corpo di Anna, nominando il dottor Giuseppe Saggese, per procedere agli accertamenti medico legali necessari.
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Il Mattino