«Più sicurezza nel centro storico di Napoli». Non si tratta di una semplice richiesta ma di un passo importante e significativo per il quartiere che abbraccia...
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L’incontro si è svolto giovedì sera nella chiesa guidata da Don Carmine Amore che era presente insieme ai parroci Don Gigi Calemme della Chiesa della Santissima Annunziata Maggiore e Don Ciro Riccardi della Parrocchia di San Giovanni a Carbonara, tutti sacerdoti di “frontiera” impegnati da sempre nelle attività di offerta educativa e culturale per il territorio ma altrettanto battaglieri nel denunciare abusi e illegalità. Alla riunione hanno partecipato anche il Comitato “Lenzuola Bianche”, l’associazione “Savio Condemi” e l’associazione “Aforcella” insieme ad alcune rappresentanze di cittadini e imprenditori del quartiere. Tra le problematiche sottoposte al Questore, è stato segnalato il «diffuso mercato della prostituzione che viene esercitata e “controllata” attraverso la divisione di aree dedicate a specifiche etnie, distribuite principalmente in cinque strade del quartiere tra Porta Capuana e i vicoli a ridosso di via Pietro Colletta» hanno spiegato i comitati. «Persistono aree di spaccio e anche la zona a ridosso del teatro Eduardo De Filippo, dopo la riabilitazione per la visita di Marcon e Giuseppe Conte a fine febbraio, è piombata nuovamente nel degrado e nell’abbandono assoluto» spiega Armando Simeone.
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«Abbiamo denunciato che molti bassi sono di proprietà “dubbie” addirittura ci sono segnalazioni di residenti riguardo all’uso di queste case per il mercato della prostituzione e spesso non figurano proprietari fisici ma enti” aggiungono i comitati che insieme ai parroci hanno segnalato anche “la mancanza di illuminazione e la mancanza di telecamere nel quartiere». Riguardo l’incontro, il Questore ha sottolineato l’importanza della collaborazione con il territorio. «Per noi è fondamentale incontrare le persone e ascoltare le loro istanze in tema di sicurezza, anche per meglio orientare le nostre attività di prevenzione e investigative- ha dichiarato Giuliani- ecco perché chiediamo sempre la collaborazione di tutti e la denuncia di ogni reato».
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Il Mattino